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Violenza sulle donne, la testimonianza di una donna rinata

da Cosimo Saracino
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Opera Donna violata realizzata dai gemelli Magrì su una idea della Commissione Pari opportunità – Foto Sara Caliolo

Ieri sera, durante una trasmissione in diretta sulla pagina facebook di quimesagne dal titolo “No alla violenza sulle donne”, abbiamo ospitato la testimonianza di una ragazza che è riuscita a ricostruire la sua vita. Vi riproponiamo il testo del suo intervento affinché possa servire a dare speranza e coraggio in chi vive nella morsa delle violenze:

Sono qui per raccontare in breve la mia storia di violenza SORRIDENDO, un SORRISO A DENTI SERRATI perché il SORRISO è l’arma peggiore e più potente contro chi ci fa del male.

La mia è una storia di rinascita, di riscoperta di me stessa, del mio valore e delle mie potenzialità. Dopo aver visto l’inferno e toccato con mano quasi la morte. La spinta a salvarmi 13 anni fa, era stata mia figlia di 8 mesi, anche lei una piccola vittima di violenza tra le mura domestiche. Solo nel momento in cui ho dovuto scegliere tra lui e mia figlia, ho davvero capito: un uomo che trattava male me faceva del male anche a mia figlia.

Io non stavo e non potevo stare bene come madre, come donna e quindi neanche mia figlia. Anni di botte, insulti, minacce, violenze, umiliazione, paura. Io donna, io mamma, io lavoratrice per poter far mangiare mia figlia, dissi BASTA!!! Ma non è stato mai basta purtroppo e tutt’ora non lo è. È solo cambiata quella che era una piccola donna indifesa, donna zitta, donna che sapeva chiedere solo “POSSO”? e urlare “TI PREGO NON MI PICCHIARE” o le mie orecchie sentivano solo NO!!! TU NON DEVI, TU NON SEI, TU NON PUOI e PUTTANA STAI ZITTA in seguito a delle VIOLENZE SESSUALI.

Per anni ho pianto, mi sono sentita una fallita, delusa da me stessa, continuavo a dare le colpe a me e al non aver saputo gestire la situazione diversamente, mi sentivo in colpa come madre soprattutto. Il mio aiuto è stata mia figlia stessa, il mio coraggio!!! Colei che mi salvò dall’ anoressia recatomi dal mio ex marito. A distanza di anni, decisi di iscrivermi in una palestra dopo aver visto un film “VIA DALL’ INCUBO” tratto da una storia vera. BENE!!!

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La Muay Thai mi ha aiutata a superare un dolore lasciato sepolto per troppo tempo, per farlo emergere, cercare di comprenderlo e affrontarlo a piccole dosi. Da quando ho iniziato ad avvicinarmi nel mondo della Muay Thai, piano piano abbandonai le vesti di quella donna indifesa, in quell’angolo con i pugni chiusi, vittima di violenza fisica e psicologica per indossare quelle di un’agguerrita campionessa prima nella vita, e poi come atleta Muay Thai sul tatami per poi sul ring. Sentivo la necessità di avvicinarmi ad un’arte marziale.

Mi resi subito conto che si trattava di un training davvero pesante e complesso ma provando capii che era la disciplina marziale che faceva al caso mio, che rispecchiava le mie esigenze e da allora non ho più smesso di allenarmi, anzi… fu l’ inizio della mia rivoluzione, della mia rinascita, l’inizio della mia rivincita contro un destino che mi aveva fatto stare male e che forse era stato scritto proprio per portarmi sul ring ad affrontare tutte le mie paure.

Per me salire sul ring, (grazie al mio maestro) è stato sinonimo di libertà e mai smetterò di credere che questo sport significa salvezza interiore. Avevo bisogno quasi di espiare quel dolore che avevo provato sin da piccola, dolore che avevo represso e nascosto. Avevo provato un dolore dell’animo così acuto che dovevo trovare la mia via, la via che mi avrebbe condotta verso quel luogo inconscio in cui avevo riposto il dolore e, avvicinandomi il più possibile, solo così potevo tornare a sentirmi libera.

E quale modo migliore di entrare in contatto col dolore se non quello di provarlo sul proprio corpo, attraverso una sana disciplina quale la Muay Thai? Una disciplina prima mentale e poi fisica. «Era molto doloroso, ma a me piaceva questo fattore del dolore, sentivo che era ciò che cercavo». Finalmente potevo essere me stessa… Semplicemente libera… Imparando ad incassare il dolore, gestirlo e anche finalmente reagire.

Sono stata aiutata ad uscire da quell’ angolo con i pugni chiusi, portandomi al centro del “mio ring”. Muay Thai è uno sport di tipo “maschile” ma il mio maestro ci ha sempre insegnato che nella Muay Thai non c’è distinzione, ed io mi sono avvicinata ad essa sapendo che sarei stata oggetto di cambiamento, ma mi sono buttata a capofitto in quest’esperienza non puramente sportiva, ma di vita, legata al mio vissuto più intimo, grazie alla quale sono riuscita ad esprimere tutta la mia frustrazione e a raccontarmi. Il ritratto di una donna ferita da un passato che sta continuando ad elaborare, che fa parte della mia storia e che difficilmente verrà cancellato ma l’importante è averlo superato.

La Muay Thai mi ha permesso di sfogare quello che era il mio personale vissuto, non mi alleno per “tenermi in forma” , lo faccio perché ne ho bisogno, un bisogno quasi primario a cui non riesco a fare a meno. E anche se gli impegni familiari a volte mi impediscono gli allenamenti, la mia mente non smette mai di allenarsi.

La mia età purtroppo, non mi consentirà un lungo percorso sportivo, per questo il mio sogno è quello di aprire un giorno… una piccola scuola di arti marziali, per tutte le ragazze e donne vittime di violenza e non. Compresi i bambini TUTTI i BAMBINI. CONCLUDO NEL DIRE… DONNE Un uomo violento non è un uomo forte e della nostra debolezza, paura sensibilità si alimenta. E l’unica cosa che fa paura ad un uomo violento non saranno mai le urla di dolore o di aiuto ma della nostra forza mentale e dire BASTA!!!

E se è il caso anche due calci e pugni in faccia CHIAMASI AUTODIFESA PERSONALE.

DONNE, ESSERE SENSIBILI NON SIGNIFICA ESSERE DEBOLI, AVERE PAURA NON SIGNIFICA NON AVERE CORAGGIO, NON SENTIRSI AMATE NON SIGNIFICA NON AMARCI!!! QUINDI DONNE AMATEVI, RISPETTATEVI, DIFENDETEVI, VIVETE!!!

NOI TUTTE POSSIAMO VIVERE SENZA AMORE MA MAI SENZA AMARCI!!! AMATEVI DONNE, COCCOLATEVI DONNE, METTETE QUEL ROSSETTO ROSSO, METTETE QUELLA MINIGONNA NON PER SENTIRVI PUTTANE MA PER SENTIRVI FEMMINILI.

METTETE QUEL VESTITO PER SENTIRVI PRINCIPESSE, METTETE QUEL TACCO A SPILLO ROSSO PER SENTIRVI SEMPLICEMENTE DONNE, SPECCHIATEVI NON PER VEDERE I VOSTRI LIVIDI E CICATRICI MA PER DIRE A VOI STESSE… IO SONO BELLA, IO SONO, IO POSSO, IO DEVO ESSERE FELICE.

E QUANDO OCCORRE INDOSSATE QUELLA BELLISSIMA E FORTE ARMATURA IL VOSTRO SORRISO. LA DONNA NON SI TOCCA NEMMENO CON UN DITO!!!

 

 

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