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Vasapulli, da oltre vent’anni, una contrada mai asfaltata

da Fabiana Agnello
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Contrada Vasapulli è una strada vicinale, anzi un tratturo, come si vede nelle foto, che da oltre vent’anni attende di essere asfaltato. Meglio, i residenti che abitano lungo circa un chilometro, tra la Masseria Vasapulli e la Circonvallazione sud di Mesagne, ne chiedono almeno la messa in sicurezza con lo stabilizzato di cava. E, certamente importante, la collocazione della segnaletica, a oggi dopo vent’anni, ancora assente.

Il signor Antonio Franceschiello, uno dei mesagnesi che in contrada Vasapulli ha piantato, cresciuto, potato i suoi uliveti e pescheto, oggi, non c’è più. Non è riuscito a vedere quel tratturo, che tanti danni ha provocato al proprio ape, finalmente asfaltato.

L’anno scorso raccontava che si era più volte recato in Comune per chiedere all’amministrazione di turno di intervenire al più presto perché la strada era pericolosa: per gli automobilisti, per le signore devote al culto della chiesa dedicata alla Vergine Immacolata e, soprattutto, per i bambini. Quei bambini, Valentina e Cosimo, per esempio, che oggi sono cresciuti. Non vanno più sul triciclo, nè sulla bicicletta con le rotelle. Di tempo ne è passato, di generazioni anche. Ma contrada Vasapulli resta con numerose buche che sembrano piscine quando le condizioni atmosferiche poche ottimali si abbattono sulla città di Mesagne. E per non bastare, le numerose curve che si districano per la strada, pardon, tratturo, non sono illuminate. I pali per l’illuminazione pubblica ci sono, ma non funzionano. Anzi, mancano proprio le lampade. Eppure gli abitanti pagano le bollette della luce e della Tari. Anche salate.

E pensare che su contrada Vasapulli vi abitano famiglie sia in estate che in inverno.

“Si deve pianificare una soluzione radicale da discutere a breve in maggioranza, quando faremo il primo bilancio – commenta l’assessore ai Lavori  pubblici, protezione civile e sport Roberto D’Ancona, contattato di primo mattino dalla nostra redazione. “Al momento il piano strade è tutto in divenire. Ci stiamo occupando delle strade urbane –prosegue – e non sono d’accordo sul tamponare momentaneamente le buche. Ma insisto su un intervento radicale per tutte le strade come già preventivato anni fa”. L’assessore D’Ancona si riferisce a un piano strade studiato dal già assessore ai Lavori pubblici e attività produttive, Luigi Vizzino, nel 2012, secondo cui il rifacimento dei 120 chilometri di strade colabrodo a Mesagne costerebbe almeno 12 milioni di euro.

“E’ uno degli argomenti prioritari che affronteremo entro la fine dell’anno” – conclude D’Ancona.

Quindi, si mettessero l’anima in pace, per questo Natale, gli abitanti di contrada Vasapulli che nessuno regalerà lo stabilizzato di cava e la segnaletica stradale. Che sarà mai un anno in più d’attesa con il pericolo di fare un incidente, di cadere per strada, pardon tratturo, dopo vent’anni di gettate di calce e segnaletica fai da te?

La chiesa dedicata alla Vergine Immacolata

In contrada Vasapulli è situata un’antica chiesa rupestre che il popolo mesagnese volle riportare al culto il 23 novembre 1988 dedicandola alla Vergine Immacolata. All’interno ci sono le riproduzioni delle statue dei Santi Cosma e Damiano, di San Pio da Pietrelcina e di due angeli con le mani giunte in preghiera. Le devote la tirano a lucido sicuramente ogni giorno perché, nonostante le piogge e l’umidità, il pavimento all’interno è sempre pulito e immacolato.

Sull’uscio c’è perfino un tappeto dove asciugare i piedi. E lo fanno tutti quelli che decidono di far visita alla Vergine Immacolata “senza lasciare assolutamente denaro, solo pregare”, si legge su un cartello posizionato sull’altarino, dietro al vaso con le gerbere fresche. Si, fresche.

A parte alcuni steli di rose sintetiche, tutte le gerbere gialle e rosse sono fresche. C’è perfino un santino della canonizzazione di Giuseppina Vannini, la fondatrice delle figlie di San Camillo, incastrata nella cornice del quadro di Maria. E in un angolo ci sono una scopa e una paletta, segnale che la chiesa rupestre è vissuta come meta quotidiana di tante devote. Allora perché non permettere loro di arrivarci senza alcun pericolo di inciampare per strada? Pardon, tratturo.

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