Home Dal Territorio UIL e UILTEC Brindisi su “Progetto Edison”

UIL e UILTEC Brindisi su “Progetto Edison”

da Cosimo Saracino
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Siamo molto preoccupati dalle reazioni registrate in città a seguito del parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sulla richiesta di Edison di realizzare un impianto GNL a Brindisi. Preoccupati perché in quasi tutti i casi si tratta di valutazioni politiche che nulla hanno a che vedere con il carattere tecnico della vicenda.

Anche in questa occasione non si presta la giusta attenzione all’opportunità principale data alla città ed al territorio da questo tipo di investimento per rincorrere le più disparate motivazioni o le più originali soluzioni che più che discutere sulla proposta hanno come finalità ultima quella di sfiancare l’Azienda e farla desistere dalla volontà di realizzare un investimento utile e necessario per il futuro del Porto di Brindisi.

In una fase storica in cui la tutela ambientale e la Transizione Ecologica sono in cima alle agende politiche nazionali ed internazionali, esprimere la propria contrarietà ad investimenti di questo genere, significa non considerare le reali priorità per il territorio ed il suo Sistema Industriale: dotare il Porto di Brindisi di infrastrutture utili ad agevolare Armatori ed Operatori Marittimi all’utilizzo di Gas Naturale Liquefatto (GNL).

Non vogliamo essere annoverati anche noi fra i tanti illustri pensatori che su questa vicenda hanno espresso ogni tipo di valutazione possibile, così come non è nostra intenzione entrare nel merito di aspetti più marcatamente giuridici legati a possibili contenziosi. Il nostro vuole essere un invito alla ragionevolezza di tutti gli attori che hanno il dovere di esprimere pareri vincolanti.

Il luogo individuato da Edison per il suo investimento è l’Area di Costa Morena. La scelta del luogo è frutto di uno studio ed un’attenta analisi di fattibilità che considera le modalità tecniche più idonee a realizzare questo tipo di opera senza che sopraggiungano problemi di varia natura. Ipotizzare di realizzare l’opera in altri contesti non supportando la propria proposta con i necessari studi di fattibilità appare come tentativo maldestro da parte di soliti noti di prendere – e far perdere – tempo con fantasiose soluzioni. Come più volte denunciato da queste Organizzazioni Sindacali si tratta di un gioco pericoloso: i tempi della politica e della burocrazia non si conciliano con i tempi dei Piani Industriali delle Aziende e questo Brindisi lo ha sperimentato più volte, avendo perso ottime occasioni di investimenti privati proprio a causa dei ritardi legati all’iter autorizzativo.

Fra tutte le occasioni mancate non si può non ricordare la vertenza British Gas (LNG), una vicenda che ha avuto come esito finale il licenziamento di tutto il personale o ancora quella della A2A con molti dipendenti costretti a lasciare il proprio territorio e la propria famiglia per evitare di perdere il posto di lavoro. A queste se ne potrebbero annoverare molte altre. Si tratta in tutti i casi di NO a carattere ideologico, non alla proposta di volta in volta avanzata ma alla presenza del Sistema Industriale in città in quanto tale. Sempre la stessa musica da un disco oramai rotto.

Per queste ragioni per la UIL e la UILTEC qualsiasi approdo che permetta di realizzare questo investimento è considerato positivamente, fermo restando che per esprimere un parere generale, abbiamo la necessità di approfondire con la Edison il progetto in particolare sotto gli aspetti delle ricadute occupazionali dirette e dell’indotto. Meglio sarebbe a nostro avviso, come abbiamo più volte dichiarato, poter insediare questa infrastruttura all’interno o nei pressi del Petrolchimico per permettere il pieno utilizzo di tutta una serie di servizi e infrastrutture già presenti e messe a disposizioni ad altre Aziende del settore, in una ottica di interconnessione e collaborazione con le imprese già co-insediate.

La Uil e la Uiltec sono convinti che quella dell’impianto GNL proposto da Edison sia una concreta occasione di Transizione Energetica sostenuta da una disponibilità economica senza precedenti che porterebbe verso un Sistema Industriale sicuro e sostenibile con concreti e notevoli benefici economici ed occupazionali. Per queste motivate ragioni ostacoleremo qualsiasi tentativo e qualsivoglia posizione preconcetta che punti alla desertificazione industriale del territorio. Un obiettivo nefasto che comprometterebbe seriamente la tenuta socio-economica e la vivibilità della nostra provincia.

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