Home Attualità Studenti e docenti dell’Epifanio Ferdinando rispondono alle critiche mosse dopo l’incontro con Carla Nespolo

Studenti e docenti dell’Epifanio Ferdinando rispondono alle critiche mosse dopo l’incontro con Carla Nespolo

da Cosimo Saracino
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Signor genitore indignato,
la sua lettera ai giornali on line di Mesagne ci induce a risponderle nel merito di quanto da lei scritto.
Le scriviamo e ci firmiamo, con nomi e cognomi, apertamente perché noi, invece, non amiamo nasconderci nell’anonimato di una auto definizione ( genitore indignato, appunto), non ricorriamo a firme altrettanto fantasiose ed anonime ( salentinodoc1971a@libero.it), e soprattutto quello che diciamo e che facciamo è pubblico ed è controllabile: solo per necessità che lei legga, scriviamo una lettera allo stesso giornale da lei utilizzato.
Non ci è parso di aver visto lei né alcun altro genitore alla manifestazione del 25 gennaio scorso nell’Auditorium del Liceo, neppure in visita alle mostre sulle leggi razziste del regime fascista, a qualcuno degli incontri del progetto “Giovani e Memoria 2019”, all’incontro con la scrittrice Lia Levi; né penso la vedremo partecipare ai prossimi incontri con gli scrittori Daniela Padoan, Giuseppe Altamore e Guido Assan…
Salvo che non sia intervenuto sotto mentite spoglie…
Non le sembra scorretto allora dire di essere “indignato per quanto accaduto…” considerato che lei non era presente?
E cosa l’ha indignata?
La presenza della Presidente Nazionale dell’Anpi? La presenza di rappresentanti dell’Anpi di Mesagne ? L’invito a partecipare era stato rivolto a tutta la città, lei compreso….
Se fosse stato presente, o se lo era con altre sembianze, avrebbe ascoltato domande e risposte, avrebbe potuto anche lei domandare e dissentire se le cose dette non fossero state di suo gradimento…non avrebbe soprattutto scritto delle parole ( quelle che lei ha subdolamente messo tra virgolette) che non sono state pronunciate in quella forma e con quello spirito da nessuno degli intervenuti.
Lo spirito che animava Carla Nespolo era quello umanitario, quello spirito che ha animato tutta la produzione della letteratura della Shoah e che si può sintetizzare nell’invito di Primo Levi a non considerare lo straniero un diverso.
È lo spirito d’altronde che si ritrova nella nostra Costituzione all’art. 3, nella dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo negli art. 1 e 2, nel preambolo della Carta dei Diritti Europei, carte tutte nate dal rifiuto della guerra e dal richiamo alla pace.
È con questo intento volto a salvaguardare i principi di umanità in uno spirito critico che la scuola si muove, non certo in una ottica di una becera propaganda politica. Solo, questa volta si, un becero uso di singole parole strumentalmente ricostruite diventa propaganda politica come avvenuto nel suo caso, non nel nostro.
I nostri ragazzi hanno studiato la storia del primo dopoguerra, hanno capito le condizioni politiche, economiche e sociali che hanno prodotto i fascismi in Europa, hanno capito come è nato il nazismo in Germania, hanno conosciuto quali gruppi finanziari ed industriali hanno finanziato l’ascesa di Hitler e del suo regime di morte e si sono arricchiti con il lavoro da schiavi dei deportati nei campi di concentramento e di sterminio, hanno studiato il ruolo della propaganda nei regimi dittatoriali fascisti e nazisti, hanno costruito una mostra che narra come la stampa, quando non è libera, contribuisce alla creazione del “nemico”…
Ieri come oggi (da quanto ha scritto sembra essere questo il passaggio che non le piace!)
E poi hanno conosciuto in maniera più approfondita il contenuto disumano delle leggi razziste del regime nazista del 1935 e di quelle, non meno odioso, emanate dal regime fascista nel 1938.
Hanno studiato cosa hanno prodotto quei regimi, una guerra che ha coinvolto il mondo intero e che ha mietuto milioni di vittime…
Hanno visto cosa quelle leggi razziste hanno prodotto….sei milioni di morti nei campi di sterminio…,
I nostri ragazzi sono stati ad Auschwitz e a Birkenau, sono stati a Mauthausen e a Terezinstadt…., altri ci andranno tra qualche mese….hanno visto cosa è stato e soprattutto, tornati da quell’esperienza, hanno voluto raccogliere il testimone della memoria. Essi hanno così recepito la negatività della violenza, la necessità di salvaguardare la libertà di espressione e di pensiero ed hanno appreso che se benevolenza, generosità, bontà, giustizia vengono eliminate, è la società stessa che viene sradicata fin dalle sue fondamenta.
Come può indignarla una scuola che svolge il suo compito educativo e culturale?
Una scuola che offre ai suoi studenti l’opportunità di sapere, di esercitare il proprio spirito critico, di ragionare liberamente e di costruire una propria maturità culturale….una scuola così la spaventa?
Avremmo preferito non essere costretti ad uscire dal nostro naturale riserbo per rivendicare con forza la trasparenza del nostro quotidiano operare nella scuola, l’onestà intellettuale dei suoi docenti e il suo consolidato e riconosciuto patrimonio di impegno culturale e professionale ma lei ha preferito affidare, coperto dall’anonimato, le sue infondate insinuazioni ad uno strumento pubblico al fine di deturpare l’immagine della nostra scuola.
Sappia comunque che la nostra comunità scolastica, in tutte le sue componenti, continuerà ad operare nell’ambito della educazione alla cittadinanza in continuità con l’impegno educativo e culturale che da molti anni la contraddistingue.

I docenti della sezione scientifica dell’Epifanio Ferdinando

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Il comitato studentesco dell’IISS Epifanio Ferdinando di Mesagne, presa visione dell’articolo pubblicato dalle testate giornalistiche online di Mesagne in data 01/02/2019, intende chiarire alcune affermazioni presenti nel suddetto articolo:

– Il “manifesto” relativo all’evento citato e riportato nell’articolo NON corrisponde a quello realizzato dalla scuola, ma è un “manifesto” realizzato da altri associazioni esterne alla scuola.
– La scuola NON ha invitato espressamente all’evento esponenti partitici, in quanto gli inviti sono stati rivolti solo ed esclusivamente alle rappresentanze istituzionali. Si specifica inoltre che la partecipazione all’evento era estesa a tutta la cittadinanza, come ogni altro evento relativo al progetto “Giovani e Memoria”.
– L’intervento della Presidente Nazionale dell’Anpi aveva carattere prettamente umanitario: la tematica della Shoah e della Resistenza è stata trattata nel corso dell’evento senza sfociare nell’ambito politico.

Il comitato studentesco intende inoltre sottolineare che ciascun alunno possiede un proprio pensiero critico e ha dunque la libertà e la facoltà di esprimere la propria personale opinione in merito ad una qualsiasi tematica. Ribadiamo, infine, che la scuola non condiziona in alcun modo le nostre scelte, incluse quelle politiche.

Il comitato studentesco

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