Home Politica Sprar, “Pd – Io ci Credo”: E’ inammissibile la diffida della Cooperativa Rinascita

Sprar, “Pd – Io ci Credo”: E’ inammissibile la diffida della Cooperativa Rinascita

da Cosimo Saracino
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pdRiceviamo e pubblichiamo: Apprendiamo da “QuiMesagne” che il Comune di Mesagne sarebbe stato ‘diffidato’ dalla “Cooperativa Rinascita” di Copertino “dal consentire l’accesso agli atti e documenti prodotti dalla stessa Cooperativa contenenti dati sensibili” in relazione al ‘progetto SPRAR’.   A quel che viene riportato nell’articolo di “QuiMesagne”, il riferimento è all’attività di diffusione di dati, definita “illegittima” da legale rappresentante della Cooperativa, posta in essere dalle forze di minoranza (leggasi gruppo consiliare “PD-io ci credo” che, peraltro, pur essendo tirato in ballo, non ha ricevuto alcuna nota ufficiale di quanto riferito nell’articolo) che nei mesi scorsi hanno chiesto al Comune ed ottenuto l’accesso agli atti relativi al progetto menzionato e successivamente presentato una dettagliata ed articolata interrogazione sulla vicenda.

Nei giorni scorsi, avendo appreso da notizie di stampa che il sindaco  aveva disposto un’indagine interna su questo dossier, avevamo pubblicamente comunicato che ci saremmo astenuti da ogni nostra valutazione e determinazione  sino all’esito di quell’indagine. Altri, evidentemente, hanno ritenuto più “proficuo” anticipare i tempi.   Allo stato non ci è dato conoscere la posizione dell’Amministrazione comunale; il sindaco potrà anche subire “passivamente” la diffida intimatagli dal legale della cooperativa, assumendosene la responsabilità.

Quel che è certo è che quella diffida in uno con la “minaccia” di adire l’autorità giudiziaria anche con richieste risarcitorie, non sortirà alcun effetto sui consiglieri del gruppo “PD-Io ci credo”. Accogliamo la “sfida” e sin d’ora, rilanciando, annunciamo pubblicamente che nelle prossime ore presenteremo al sindaco, al presidente del consiglio comunale (nella sua qualità di tutore dei diritti e delle prerogative dei consiglieri comunali) ed al segretario generale, una formale ulteriore richiesta di accesso per avere copia degli atti e documenti acquisti dal Comune di Mesagne successivamente alla data di risposta del sindaco all’interrogazione in relazione al progetto di che trattasi.

Evidenziando sin d’ora che eventuali rifiuti, da ritenersi per noi palesemente illegittimi, saranno oggetto di impugnazione in via giurisdizionale.   Quanto alla “cooperativa Rinascita”, se ritiene che siano stati lesi suoi diritti, si affretti ad adire, come minacciato nella diffida di cui parla “QuiMesagne”, l’autorità giudiziaria ed inoltrare alla stessa richieste risarcitorie nei confronti dei consiglieri di minoranza del Comune di Mesagne. Lo facciano subito per non essere preceduti da quest’ultimi. Sì, perché riteniamo che sia ormai giunto il tempo che questa vicenda – che presenta per noi inequivocabili profili di illegittimità – sia finalmente portata al vaglio della magistratura, in ogni sede, la quale potrà dire se e da chi siano state poste in essere violazioni di legge. Magari a quella stessa autorità giudiziaria potranno essere segnalati – sempre che siano veritiere le notizie riportate da “QuiMesagne”, e non abbiamo motivi di dubitare in proposito – elementi che hanno indotto i proprietari delle strutture di accoglienza prescelte a “revocare la disponibilità delle stesse” per “paura di subire attentati”.

Da parte nostra, siamo del tutto tranquilli: chiedere notizie ed atti riguardanti il ruolo di consiglieri di opposizione, evidenziare che per quel progetto erano state modificate le strutture di accoglienza senza neanche una parola di motivazione; che i canoni indicati sui preliminari di affitto recavano importi annui e poi invece si sono “trasformati” in canoni mensili; evidenziare che nessun sopralluogo tecnico era stato effettuato per dire se quelle stesse strutture erano effettivamente “immediatamente fruibili”, non ci pare che siano “ingerenze” illegittime e poste in violazione della privacy di qualcuno. Per quanto ci riguarda, ci siamo solo attenuti alle due leggi della storia di ciceroniana memoria. La prima è di non asserire il falso. La seconda che non si faccia il vero.

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