Home Politica Solar Cooling, il PD fa mea culpa e attacca i politici in maggioranza

Solar Cooling, il PD fa mea culpa e attacca i politici in maggioranza

da Redazione
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Anche nel Consiglio comunale di Venerdì scorso, nel quale si è discusso ed è stato approvato il bilancio di previsione, la macchina amministrativa del comune di Mesagne è passata per essere la causa della stragrande maggioranza dei problemi che ammorbano la città da qualche anno a questa parte. E’ più che legittimo che un Sindaco si preoccupi della pianta organica provando a renderla il più funzionale possibile alla sua idea di governo della città, a patto però che quest’idea esista e sia praticabile. Senza una visione politica a lungo termine sulla città la più efficiente delle macchine amministrative non basterebbe da sola a venire a capo di tante questioni.La politica invece, stando agli interventi dei consiglieri comunali di maggioranza, sembra non avere mai responsabilità, salvo attribuirsi i meriti per tutto ciò che funziona. Emblematici, quanto fastidiosi, sono stati gli interventi dei consiglieri Vizzino e Matarrelli sull’impianto di solar-cooling installato sul tetto di Palazzo dei Celestini che nei giorni scorsi ha fatto balzare Mesagne agli onori della cronaca nazionale per un caso di presunto sperpero di danaro pubblico. Il moto di indignazione a comando, dettato solo dalla ribalta nazionale che ha assunto la notizia, è stato grande e ovviamente tutta la responsabilità è stata attribuita ai tecnici del comune.

Esistono a nostro avviso responsabilità politiche di non poco conto. Per la quota parte che gli compete il Partito Democratico fa ammenda, in quanto riteniamo che sia stato un errore scegliere quell’ubicazione per l’impianto. Ma è davvero paradossale che alcuni dei protagonisti della precedente vicenda amministrativa si autoassolvano come se niente fosse sfoggiando opportunismo e disonestà intellettuale. Giova ricordare che Gino Vizzino

è stato per poco meno di quattro anni su cinque, nella giunta Scoditti, super assessore alle attività produttive ed ai lavori pubblici, è difficile credere che su un’opera pubblica come quella in questione, che porta la paternità politica della sua lista, non abbia alcuna responsabilità. Il Deputato – consigliere Matarrelli, frequentatore a tutti i livelli istituzionali di Palazzo dei Celestini da quasi venti anni, si è dissociato a sua volta dalla responsabilità della realizzazione di tale dannosa e addirittura pericolosa opera e, come farebbe un comune cittadino senza alcuna responsabilità di governo, dice che lui, nel 2014 -quando i lavori erano stati già completati-, lo aveva detto. Non si rinvengono però sue dichiarazioni tempestive o richieste alla maggioranza, di cui si sottolinea faceva parte, di fermarsi e valutare eventuali altre soluzioni. Venendo poi alle responsabilità dei tecnici del comune corre l’obbligo di ricordare che il progetto è stato realizzato da quattro professionisti esterni alla pianta organica comunale che la politica ha contribuito ad individuare, in particolare da chi come Vizzino aveva deleghe assessorili in quel settore (altro che macchina amministrativa!).

Tornando al presente sarebbe interessante capire se oltre all’indignazione, anche in questo caso scatenata a orologeria dall’articolo del Fatto Quotidiano, l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici Palma Librato, ad ormai quasi un anno dal suo insediamento, abbia messo in campo qualche idea per evitare lo spreco di risorse pubbliche, rendere l’impianto funzionante e tutelare un bene di grande valore storico ed architettonico come Palazzo dei Celestini. Non ci risulta, peraltro, che nel corso di questi mesi siano state intraprese iniziative a tutela del Comune nei confronti di chi ha realizzato un’opera non funzionante. Se l’assessore ha individuato una strada la indichi anziché indignarsi, anche per non correre il rischio di essere ricordata solo per gli indispensabili posacenere nel centro storico e gli indecorosi (per usare un eufemismo) paletti in via Gualtiero D’Ocra. Vedremo se anche per queste due opere, tra qualche anno, la colpa sarà della famigerata macchina amministrativa.

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