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Si sono incontrati dopo quasi cinquant’anni

da Cosimo Saracino
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Si sono incontrati (complice facebook), dopo quasi, cinquant’anni, Alberto Salati residente a Colonia (Germania) ed il poeta Francesco Galasso, entrambi mesagnesi. Alberto Salati è stato l’ideatore del gruppo «Mesagnesi sparsi nel mondo», poi ceduto e denominato «Mesagne e dintorni». Salati e Galasso frequentavano la stessa classe della scuola elementare «Giosuè Carducci», del compianto maestro A. P. Erano gli anni della contestazione giovanile, quel fenomeno culturale che va sotto il nome del “Sessantotto”. Le classi, allora, non erano miste ed i giovani pulcini potevano osservare le compagne solo dalle finestre comunicanti le quali erano tenute, rigorosamente, lontane dai maschietti. «Con Alberto nd’ amu spartutu lu pani e lli mazzati», così dice Francesco, quando la scuola era un’altra cosa, quando capitava, quasi spesso, dimenticare i compiti a casa ed erano tre «manolate» a testa e copiose lacrime, ma la cosa non finiva lì. Tornati a casa e raccontato l’accaduto, i nostri genitori così rispondevano: «Picca ànnu štati». Alberto, da allora, ha la fissa delle scarpe pulite, perché all’epoca c’era la «rivista»: l’ordine della divisa, delle mani (rigorosamente pulite e con le unghie tagliate) e le scarpe lucide. La scuola, insomma, come formazione, non solo culturale, ma anche della persona. Dice Alberto: “Non ho dimenticato il mio compagno di banco Francesco, l’unico che ricordo bene, perché a suo rischio di rimproveri e manolate da parte dell’insegnante, essendo più bravo di me, mi aiutava nei compiti. Ecco perché ho voluto incontrarlo, per rinnovare la nostra amicizia”.

La disciplina era ferrea e si giocava per le strade. I bambini, terminate le lezioni tornavano a casa con le proprie gambe, ma durante il tragitto c’erano dei veri e propri combattimenti fra quelle che oggi sono chiamate baby gang appartenenti a rioni diversi del paese, a volte si lanciavano dei sassi, altre volte si lottava corpo a corpo. I più temuti erano quelli del centro storico: Sant’ Anna e San Cipriano; se non imparavi a difenderti eri spacciato. «Li scinucchi  sannu lu ggiuštu, sempri scašciati», ma c’era spirito di fratellanza, nessuna cattiveria, rispetto per gli anziani e i sogni si coltivavano senza immagini virtuali.

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