Nascerà a Mesagne un centro di ricerca genetica oncologica e diagnostica avanzata. Il progetto presentato ad inizio di luglio dall’Amministratore delegato e cofondatore della Apulia Diagnostic srl, il giovane mesagnese dott. Stefano Luca Giaffreda, è allo studio dei consiglieri comunali della 1^ Commissione Consiliare Permanente “Uso ed assetto del territorio”. L’investimento di circa 3,5 milioni di euro verrà realizzato su via Brindisi in zona Colonne rosse. L’area è tipizzata nel piano regolatore generale del Comune con la lettera “F”, quindi destinata ad accogliere attrezzature di pubblico interesse generale. In questo gruppo di imprenditori “privati e non, italiani e non”, si legge sulla pagina facebook della società, “ci sono capitali di investitori di Bologna ed hinterland Bolognese che hanno creduto e credono nel progetto e nello sviluppo del territorio mesagnese”.
L’Amministrazione comunale per accettare la tipologia di investimento deve sottoscrivere una convenzione con l’azienda proponente da cui ricevere dei vantaggi. Gli investitori avrebbero già fatto sapere che costruiranno un parcheggio pubblico, un giardino aperto all’esterno, studieranno una forma di scontistica per alcune categorie sociali individuate dal Comune e metteranno a bando delle borse di studio per giovani mesagnesi meritevoli. Questo investimento nella sanità privata sembra trovare apprezzamento nell’amministrazione comunale che vede confermata la capacità attrattiva di Mesagne e la vocazione della zona a diventare un asse di servizi nella sanità privata. Via Brindisi diventerà, dopo la realizzazione di questo nuovo progetto imprenditoriale, una direttrice in cui si concentrano almeno tre poli sanitari privati: Apulia Diagnostic, il Centro Diagnostico Omega del dott. Devicienti e il laboratorio di patologia clinica, analisi microbiologiche e radioimmunologiche del dott. Mardighian.
Questo asse su cui si concentrano specializzazioni, macchinari innovativi e spiccate professionalità della sanità privata può diventare un’attrazione per un bacino di utenti fatto non solo di pugliesi ma che potrebbero arrivare a Mesagne da ogni città del meridione d’Italia. Per questo motivo diventa poco comprensibile, se mai ci sarà, un ritardo da parte dei politici locali nel discutere dell’argomento. Cosimo Saracino
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