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Scoditti: “Un sindaco deve essere lungimirante ed avere una grande capacità di ascolto dei cittadini”

da Cosimo Saracino
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“Un sindaco deve essere lungimirante ed avere una grande capacità di ascolto dei cittadini”. Ad affermarlo è il prof. Antonio Scoditti, ex segretario del PDS poi di Rifondazione, già assessore nella giunta PCI-DC ed attualmente stretto collaboratore di Toni Matarrelli. Scoditti è intervenuto nella discussione politica delle ultime settimane chiedendo a Rogoli e alla Saracino di fare chiarezza sulla vicenda del voto alla primarie di un candidato del centro destra. Adesso si propone a QuiMesagne per chiarire la scelta di Toni Matarrelli e fare l’identikit dell’amministratore ideale.

Perché avete scelto Matarrelli? “Sono convinto che Toni risponda ai requisiti che oggi vengono richiesti ad un Sindaco: carattere, moralità ed onestà. Inoltre Toni ha tra le qualità umane quella di saper ascoltare tutti. È risaputa la sua pazienza infinita nell’ascolto degli altri, sa interfacciarsi con tutti senza guardare al colore politico. Questa grande capacità di ascolto è una delle caratteristiche principali che deve avere un sindaco e lui si è sempre dimostrato attento, con naturalezza perché è proprio una sua dote. Forse anche per questo ha potuto raggiungere i risultati che tutti conosciamo nel suo percorso politico. Diventare consigliere regionale con Rifondazione Comunista, quando il partito a Mesagne aveva pochissimi voti, è indice di una empatia particolare con l’elettorato. Ma non solo. Bisogna considerare, inoltre, che ha ricoperto diversi incarichi dal livello locale a quello nazionale e attualmente è il solo a Mesagne che può vantare una esperienza politica  così importante che gli tornerà sicuramente utile nell’amministrazione della cosa pubblica.

Matarrelli, insieme ad altri politici locali, ha sostenuto con forza l’amministrazione Molfetta. Che cosa bisognerebbe cambiare da quella esperienza? “Dall’amministrazione Molfetta ci aspettavamo tanto. Questa esperienza ha deluso un po’ tutti. Già dall’inizio i segnali non sono stati dei migliori, la gente si è accorta subito che c’era qualcosa non stava girando per il verso giusto. Il fatto di cambiare assessori di continuo ha fatto pensare ad una grande difficoltà politica e se aggiungiamo che pian piano i rapporti personali tra Molfetta e Matarrelli si sono deteriorati è stato inevitabile chiudere questa esperienza in anticipo. Tra loro c’è un modo diverso di interpretare la gestione della cosa pubblica. A questo bisogna aggiungere il carattere particolare del sindaco Molfetta che sicuramente ha contribuito ad allontanare ancora di più il cittadino dalle istituzioni ed ecco che poi si sono acuite le incomprensioni. A mio avviso le problematiche che si dovevano affrontare non sono state affrontate”.

Ma davvero crede che sia stata tutta colpa dell’ex Sindaco Molfetta? Penso che gran parte delle responsabilità siano state sue. In particolare, credo, che Molfetta non abbia saputo attorniarsi, soprattutto in certi settori, di persone all’altezza della situazione. Per me, ad esempio, è stato un segnale negativo che l’amministrazione uscente abbia eliminato l’assessorato allo sport, un settore in cui negli anni passati si sono raggiunti risultati straordinari e che a Mesagne coinvolge tantissime persone sia giovanissimi che meno giovani. La prossima amministrazione non potrà prescindere da un assessorato allo sport”.

Adesso Matarrelli si presenta con una coalizione politica simile a quella che ha sostenuto Molfetta, con personalità provenienti da percorsi politici differenti. Potrebbe essere un problema? “Credo che quando si sposi un progetto come quello di Toni, che è tutto incentrato sul civismo, inevitabilmente devi andare da destra a sinistra. Non puoi privilegiare solo un’area politica. È una scelta che cade sugli uomini. Scegli chi ti sostiene nella società civile individuando le persone adeguate. È chiaro che se questo civismo non viene incanalato nei giusti binari può creare problemi al futuro sindaco. Se si mettono le cose in chiaro già dall’inizio il percorso successivo può considerarsi in discesa. L’esperienza passata può servire a non commettere gli stessi errori”.

L’antidoto a questo rischio di avvelenamento può essere un buon programma elettorale? “Certo, anche se devo dire che negli ultimi giorni ho riletto il programma del sindaco Molfetta e mi sono accorto che non aveva una sbavatura. Anzi. C’erano così tante cose che probabilmente erano pure troppe. Il problema non è stilare il programma, ma il metodo con cui si intende portarlo avanti. Inoltre, occorre fare una riflessione sul fatto che bisogna rintracciare all’interno del programma gli obiettivi primari da perseguire. In questo momento storico la nostra città ha bisogno di trovare unitarietà sui problemi che riguardano l’economia e il lavoro. E su questo bisogna concentrarsi. Oggi è difficile amministrare poichè lo Stato ha ridotto drasticamente i finanziamenti ai comuni e questi devono garantire ai cittadini gli stessi livelli di servizi. Proprio perché ci sono queste difficoltà un’amministrazione deve sapersi dotare di tutti i meccanismi che possono servire a rilanciare l’economia di un paese”.

Sono dichiarazioni semplici da fare, poi la realtà è un’altra. Che può fare un Sindaco? “Deve saper fare delle scelte che possono essere impopolari sul momento, ma devono essere coraggiose e lungimiranti. Il sindaco ha l’obbligo di spiegare al cittadino la motivazione di una scelta. Faccio un esempio: se in bilancio ho dei soldi da spendere e so che c’è una strada da rifare e con gli stessi soldi posso migliorare le infrastrutture alla zona industriale, a mio avviso il sindaco dovrà scegliere questa seconda ipotesi nella speranza che qualche azienda possa investire e creare nuovi posti di lavoro. Mi rendo conto che si tratta di una decisione difficile e impopolare, ma è l’unico modo per far progredire Mesagne”.

A questo punto vuole fare un appello al candidato sindaco Toni Matarrelli? “Il mio consiglio è quello di formare una compagine amministrativa all’altezza della situazione. Dovrà individuare assessori competenti, capaci e con una spiccata esperienza politica che devono saper lavorare in sintonia con lui. Gli assessori-tecnici possono essere una risorsa se lavorano a stretto contatto di gomito con il sindaco, se invece lavorano in piena autonomia, senza fare squadra, possono diventare un serio problema. Se volessimo fare l’identikit dell’amministratore ideale potremmo dire che dovrebbe essere competente, capace, con esperienza politica e con larga disponibilità di tempo. Oggi l’assessore dovrà essere disponibile a tempo pieno e rimanere a disposizione del sindaco. Caro Toni, mi auguro vivamente che tu possa diventare il prossimo sindaco di questa città, sono certo che lo farai nei migliori dei modi e siccome ti voglio bene, permettimi di suggerirti che quando arriverà il momento ti dovrai sedere con le persone con cui farai nascere la prossima amministrazione per chiarire già da subito qual è il tuo metodo di lavoro. Bisogna intendersi su quali siano le scelte coraggiose e lungimiranti da fare per il nostro paese, affinché vengano condivise da tutti. Se non ci sarà questa inversione di tendenza, rischieremo di avere una compagine amministrativa che farà solo l’ordinaria amministrazione (nella migliore della ipotesi) come si è fatto sempre, rincorrendo i problemi quotidiani. Abbiamo fiducia in te, tu hai le capacità per scrivere una pagina nuova e decisiva che lasci una impronta marcata sul futuro di questa città.

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1 commento

Cosimo domenica, 24 Marzo 2019 - 21:02

Caro Scoditti, se un Sindaco avesse qualche soldo lo dovrebbe spendere per sistemare le tante buche e le tante barriere architettoniche presenti a Mesagne. Così si dà la possibilità a tante persone di uscire di casa e ai turisti di ammirare le bellezze storiche che offre Mesagne. Le aziende di possono aiutare abbassando la pressione fiscale di competenza del Comune. Questa è lungimiranza. Non guardiamo piú come modello standar l’uomo alto, bello, biondo, muscoloso di Leonardo da Vinci ma l’uomo seduto, indice di quella cultura che ci indirizza l’inclusione sociale. Cosimo Lupo, presidente di ItaliAbile.

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