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Raccolta fondi per la Terapia intensiva di Brindisi, l’idea di un mesagnese

da Fabiana Agnello
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“La raccolta fondi ‘Rafforziamo la terapia intensiva di Brindisi’ è partita circa 16 ore fa, sono stati versati 4600 euro e attendiamo informazioni e dati dalla direzione generale dell’Asl – ci racconta al telefono il mesagnese 32enne Costantino Campana, presidente della cooperativa Sostegno amico Onlus e responsabile della struttura per anziani “Le magnolie” di Mesagne. – Stamane abbiamo inviato un’email al direttore Pasqualone dopo aver parlato con la sua segreteria che è stata molto contenta dell’iniziativa lanciata ieri”.

Costantino Campana insieme ai giovani amici medici Debora Villani di Mesagne, Angelo Cappelli di Brindisi, Daniela Alò di Cisternino e Nicola Curlo di Fasano hanno pensato e messo in atto un piano per soccombere alla richiesta di salvaguardia del personale e dei posti letto nella terapia intensiva, sollevata qualche giorno fa dagli anestesisti dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi.

“Abbiamo creato un gruppo whatsapp raccogliendo i medici, gli infermieri e tutti i volontari che ogni giorno combattono in prima linea il coronavirus – prosegue Costantino Campana, laureato in economia sanitaria a Roma e tornato per amore della sua terra a Mesagne.

“L’appello alla raccolta fondi sta funzionando, ma abbiamo bisogno di avere un canale ufficiale. Abbiamo chiesto la costituzione di un fondo bancario e la creazione di un Iban alla direzione generale e sanitaria dell’Asl, anche se sul sito GoFoundMe è già tutto trasparente e chiunque può seguire la donazione”.

I giovani amici medici di Costantino che con lui hanno pensato di realizzare un crowdfunding per aiutare la struttura ospedaliera di Brindisi, hanno tutti prestato il servizio sanitario nel 118 del nosocomio e anche se molti di loro oggi lavorano fuori, come Debora Villani che vive in Francia, hanno voluto comunque dare una mano a quelli che sono stati i loro colleghi e le loro prime esperienze al servizio dei cittadini.

“Speriamo di ricevere presto una risposa dalla direzione generale dell’Asl e impiegare i fondi per fornire i mezzi alla terapia intensiva e alle generali situazioni che richiedono un repentino intervento” conclude Costantino Campana proponendo anche la riapertura della altre strutture ospedaliere della provincia di Brindisi.

A tal riguardo l’Ufficio Stampa della ASL di Brindisi ha diffuso una nota che riportiamo integralmente

“Raccolta fondi: si smentisce il coinvolgimento della Asl Brindisi. La direzione generale della Asl Brindisi smentisce il coinvolgimento dell’Azienda (e dei suoi vertici) in iniziative riconducibili a presunte raccolte di fondi per acquisto di presidi o attrezzature sanitarie, o sostegno di alcun tipo in favore dei nostri ospedali. La Asl di Brindisi diffida chiunque dall’utilizzare nomi e riferimenti alla Azienda sanitaria e si riserva di adire le Autorità giudiziarie.

UFFICIO STAMPA ASL BR”

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata alla nostra redazione da Costantino Campana e gli amici che hanno lanciato un’iniziativa di raccolta fondi

“Vogliamo sottolineare che è stata una nostra iniziativa, come già precedentemente detto e che a seguito della nostra iniziativa è stato giusto informare la Asl competente. Ho personalmente chiamato prima il dottor Buonsanto (direzione amministrativa) e dopo la direzione generale e ho parlato con il segretario. Entrambi hanno mostrato grande entusiasmo per l’iniziativa e mi hanno invitato ad inviare subito email e così è stato fatto.
Nessuno ha mai detto, neppure la giornalista, che ci stiamo muovendo per conto dell’ASL ma è un’iniziativa privata. Inoltre, chiediamo che l’Asl rettifichi e che l’ufficio stampa contatti i sopracitati dipendenti.
Grazie”

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3 commenti

Maria Antonia martedì, 10 Marzo 2020 - 23:12

Come al solito…ASL Brindisi non recepisce, non capisce, non è consapevole e non è grata. Chiusa ogni intelligenza e ogni cognizione di causa tra le vetuste radici dei propri protocolli. La notizia del CORAGGIOSO impegno e dell’ingegnosa iniziativa e sociale e politica e umana dei succitati giovani, è chiara, è precisa e ben descritta giornalisticamente. Han capito tutti che è solo una grande, generosa, audace, coraggiosa e magnifica iniziativa “privata” PRO ASL TERAPIA INTENSIVA della ASL di BRINDISI. Chiaro per tutti, tranne per la povera vecchia obsoleta ASL mai ristrutturata che mostra i segni dell’alzheimer e del parkinson’s disease con accenni pregressi di schizofrenia con eccessi di disturbo bordelaine di personalità. Peccato, noi di questa parte pugliese, siamo un popolo generoso e straordinario nei momenti più difficili e temibili. Lo siamo sempre stati. Ci meritiamo una ASL più attenta alla voce di un popolo che pochi Paesi vantano. Ed è l’unica ASL che abbiamo. Peccato.

Maria mercoledì, 11 Marzo 2020 - 12:07

Che brutta figura cara ASL! In un momento come questo, in cui abbiamo bisogno di dispositivi di sicurezza, di strumenti, di personale, di supporti, voi che fate? Rifiutate donazioni spontanee?
In tutta Italia cittadini d’ogni età e ceto sociale stanno donando quanto possibile alle proprie strutture ospedaliere. Mentre qui a brindisi ogni tentativo di MIGLIORARSI viene interpretato come la peggiore delle truffe sul web. SOLO QUI SI È VERIFICATA UNA COSA DEL GENERE E IN NESSUN ALTRO POSTO!
Le foto di questi ragazzi intraprendenti e coraggiosi messe in vetrina,
additati manco fossero assassini! EPPURE CERCAVANO SOLO DI AIUTARE LA PROPRIA CITTÀ! DI AIUTARE VOI!

Ma per favore ASL! Vorrei sapere a chi è venuta questa brillante idea e vorrei ricordargli di cercare di avere più rispetto, più capacità critica e di giudizio, poiché proprio dalle persone che gestiscono e dirigono il nostro “polo della salute”, certi scivoloni non ce li si aspetta! (O forse si?)
Vorrei aggiungere che Lo stipendio ve lo paghiamo noi contribuenti. Invece di fare guerra a chi vuole aiutarvi, datevi da fare per impiegare al meglio quel denaro! Evitando, ove possibile, di sprecarlo!

Giorgio Brindisi lunedì, 16 Marzo 2020 - 19:42

Bene ha fatto l”Asl a chiarire che non è una sua iniziativa ma di privati volenterosi.
Male hanno fatto i promotori a Non chiarire a lettere maiuscole che l’intero ricavato sarà versato all’IBAN che gli comunicherà l’ Asl.

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