Home Attualità Presentato a Mesagne il Movimento “Autonomi e Partite Iva” – VIDEO E FOTO

Presentato a Mesagne il Movimento “Autonomi e Partite Iva” – VIDEO E FOTO

da Cosimo Saracino
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È stato presentato ufficialmente a Mesagne il Movimento Autonomi e Partite Iva che fa riferimento a livello locale ad Angelo Pignatelli. Alla conferenza stampa nella sala di vetro di Parco Potì erano presenti anche Lino Rinaldi, coordinatore regionale Puglia e Vito De Tullio coordinatore della provincia di Bari. All’incontro ha preso parte il Sindaco Toni Matarrelli e altri rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Durante la conferenza sono stati spiegati gli obiettivi del Movimento; “Combattiamo la disoccupazione per creare sviluppo. Siamo Autonomi e Partite IVA (artigiani, commercianti, professionisti e società, micro, piccole, medie e grandi) e siamo un movimento politico-culturale nato per autorappresentarci nelle Istituzioni dello Stato. Insieme siamo più di 8 milioni in Italia. Noi, Autonomi Partite IVA, creiamo sviluppo e occupazione con conseguente benessere per tutti. La nostra finalità e i nostri obiettivi. a nostra finalità è quella di produrre norme orientate alla centralità della libera imprenditoria. Gli obiettivi di Autonomi e Partite IVA sono quelli di: agevolare la nascita di nuove iniziative private attraverso norme adeguate, abbassare il cuneo fiscale (riduzione della tassazione diretta ed indiretta, riduzione dei contributi previdenziali e assicurativi, ecc…) che atrofizza il mercato, creare elementi normativi che permettano la migliore competitività commerciale nazionale ed internazionale di tutti gli Autonomi e Partite IVA. Noi crediamo che un vero e sano liberismo economico sia la soluzione ai problemi che attanagliano il nostro Paese”.

https://business.facebook.com/quimesagne/videos/201343454572325/

Il mesagnese Angelo Pignatelli, con dovizia di particolari, ha spiegato il suo percorso di imprenditore. Pignatelli ha detto: Aperta la mia attività di Gelateria-Caffetteria nel 1985 e venduta nell’aprile del 2007 sono stato quasi due anni a capire cosa fare perché in Italia non è facile x i giovani figuriamoci a 43 anni.
Liberatosi l’attuale locale dalla precedente attività decido di rimettermi in gioco e avendo ancora un piccolo gruzzoletto dalla vendita precedente ho un po’ di tempo di tempo x trovare il finanziamento e aprire la nuova attività di Gelateria-Caffetteria .
Trovato il locale e firmato il contratto di locazione , settembre 2009 , cominciano i problemi . Ben presto mi rendo conto che trovare un finanziamento a 43 anni non è mica facile. Mentre nelle altre nazioni occidentali ed in America basta presentare un progetto x essere finanziati e non solo , prima di cominciare a pagare le rate ti permettono di raggiungere il cosiddetto punto di pareggio.
Intanto i risparmi si assottigliano sempre più perché continuo a pagare l’affitto per il locale preso , cioè quasi 1000 euro al mese .
Finalmente dopo innumerevoli lettere inviate a tutte le istituzioni , dalla Presidenza della Repubblica in giù , solo nel maggio 2012 riesco ad accedere ad un mutuo ipotecario con Banca Intesa .
Oltre ai 36 mesi di affitto a vuoto un altro bel gruzzoletto va via x la sistemazione del locale tra impianti , intonaci e pavimentazione , tutto a spese mie .
Riesco ad aprire solo il 28 luglio 2012 . Location stupenda , posto centralissimo con ampio marciapiede , ma locale piccolo quindi passato il periodo estivo da Ottobre a Marzo gli incassi calano paurosamente non avendo da offrire posti a sedere al coperto . In tutto ciò ci sono le colpe della vecchia amministrazione comunale che x preparare un regolamento x il montaggio di dehor x l’esterno sceglie la strada più lunga e costosa , regolamento che una volta approvato e reso fruibile, viene annullato con l’insediamento del nuovo soprintendente alle belle arti di Taranto .La burocrazia in Italia danneggia sempre la gente che ha voglia di fare e rischia in proprio . Quindi lavorando a malapena 4 mesi l’anno e soffrendo x 8 mesi moltiplicato x 7 anni il risultato non può che essere fallimentare . Si sperava che ogni estate poteva essere quella giusta x uscire dalle sabbie ma purtroppo così non è stato . Affitto locale , impegni con le banche e tutte le spese che un’attività commerciale deve affrontare .
Resomi conto della gravità della situazione già dal novembre 2018 comincio a scrivere a , Presidenza della Repubblica , Presidenza del Consiglio , al MEF , al MISE , al Ministro dell’Interno e alla Presidenza della Regione Puglia .
Gli unici a farsi vivi sono La Presidenza della Repubblica e la segreteria del Presidente Emiliano .
La segreteria del Presidente Emiliano nel Febbraio 2019 mi fece convocare alla regione dal dirigente del SEPAC che è l’organismo creato dalla Regione x la gestione delle crisi aziendali . Organismo che ha provato a dialogare con le banche con cui lavoro , ma come tutti sappiamo ormai le banche sono sorde e pensano solo ai loro interessi , aiutati anche dallo stato che invece di aiutare i cittadini gli regala 20 miliardi . L’unica cosa che mi hanno concesso è stata la moratoria x un anno sul capitale , moratoria prevista x legge , quindi nessuno sforzo . Mentre io avevo chiesto liquidità x rilanciare l’attività !
La presidenza della Repubblica con prima lettera del 20 Marzo 2019 interessa sia la presidenza del Consiglio (mai pervenuta ) e L’ABI che con lettera del 1 Aprile 2019 mi informa che ha interessato le due banche con cui lavoro , interessamento che non ho mai avvertito. Inoltre sempre la Presidenza della Repubblica interessa la Prefettura di Brindisi dove ormai sono di casa . Prefettura dove vengo convocato x essere ascoltato il 17 Maggio 2019 , ma anche loro più che sensibilizzare ABI altro non possono fare .
Intanto arriva la stagione estiva che come si sa porta un aumento degli incassi con cui si riesce a far fronte all’immediato . Ma ormai Settembre è alle porte e quindi contatto di nuovo la Prefettura che mi convoca il 5 Settembre e mi consiglia di
Contattare l’associazione antiusura di bari san nicola e ss.medici . Non perché sono andato dagli usurai, ma perché tra i loro compiti c’è quello di aiutare privati e piccoli imprenditori in difficoltà .
Associazione che si affida x il primo ascolto alle diocesi provinciali , in questo caso quella di Brindisi nella persona di Don Piero Calamo . Successivamente all’incontro di brindisi invio tutta la documentazione richiestami a Don Piero che a sua volta la consegna a mano nella sede dell’associazione a Bari il 15 ottobre corrente anno .
Finalmente dopo tanta attesa vengo convocato a Bari presso l’associazione il 29 ottobre corrente anno .. Dopo un approfondito colloquio rivolto ad accertare tutti i miei debiti , mi è stato detto che in base al mio reddito che è molto basso non posso essere aiutato .
Io ho chiesto se si poteva intervenire solo su una parte e mi hanno detto di no , perché o intervengono su tutto il debito o niente, e x finire, come se fosse uno sfottò mi hanno raccomandato anche di non andare dagli usurai , azione che non ho fatto prima e che non farò mai ! Inutile dire della mia delusione dopo tanto avere sperato , passata la delusione sono più combattivo di prima !
1- Se io avessi avuto un reddito buono mi sarei rivolto a loro ? Sicuramente non avrei accumulato debiti !
2- Penso che un associazione di quel tipo deve aiutare indipendentemente dal reddito perché quella è la sua funzione , sbaglio ?
3- E’ normale che un associazione antiusura si debba comportare come una qualsiasi banca e dipendere dal giudizio di quest’ultima ?
https://www.ilmessaggeroitaliano.it › news › fondazione-antiusura-piccole-…

In occasione della visita del Prefetto Anna Paola Porzio ( commissario nazionale antiusura e antiracket ) a Mesagne, in Novembre , insieme a Fabio Marini la portiamo a conoscenza del mio caso uguale a milioni di colleghi .

Il Prefetto Porzio con mail del 22 Novembre mi risponde che il legislatore ha disposto che l’Ufficio del Commissario non possa intervenire preventivamente , ma solo dopo che sono emersi i reati di racket ed usura .
Invece ci sarebbe l’art 15 della legge 108/1996 che prevede una serie di interventi di carattere preventivo di competenza del Ministero di Economia e Finanze , cui è possibile ricorrere tramite i Confidi , le Fondazioni e Associazioni Antiusura , dove stanno ? Non pervenuti .

Non dandomi x vinto e sempre su consiglio della Prefettura in data 11 dicembre 2019 contatto una banca di brindisi che x accordi con il ministero può gestire un fondo antiusura x singola azienda di una certa somma , fondo che può essere usato solo ed esclusivamente x ristrutturazione o x acquisto di attrezzatura , con fatture pagate direttamente dalla banca .
Fondo quindi che non può essere usato come liquidità .

Fine del giro e della mia attività . Grazie istituzioni .

Conclusioni

In tutti questi anni e precisamente dall’inizio della crisi nel 2008 lo Stato è la politica non ha fatto niente di veramente incisivo x aiutare privati e aziende in difficoltà , c’è solo la legge sul sovraindebitamento legge 3/2012 che cmq un arma a doppio taglio x chi vuol proseguire nell’attività .

Quello che io ho proposto sin dalle mie prime lettere alle istituzioni tutte dello scorso anno
e questo :

1) creazione a livello centrale presso il MISE , MEF e Ministero degli Interni di un organismo x la gestione di tutti coloro che sono in difficoltà economiche , privati e piccole imprese ,composto da avvocati , commercialisti , banche e associazioni di categoria , più uno sportello periferico presso tutte le Prefetture e gli uffici commercio di tutti i comuni Italiani ,con ampi poteri ai Prefetti nei confronti delle banche .
Organismo di cui tutti i cittadini ne devono essere a conoscenza tramite , le chiese , le associazioni di categoria ed i commercialisti

2) Visto che le banche private fanno tutto fuorchè aiutare le imprese è ora che lo Stato crei una banca alle sue dirette dipendenze x le imprese . Le banche private sono brave a prendere soldi pubblici x le loro malefatte .

Se un operaio non può pagare più il mutuo della casa perché è stato licenziato x colpa della crisi innescata dalle lobby finanziarie non è giusto che sia privato della casa . Non è giusto veder svanire il sogno di una vita frutto di sudore e sacrifici .

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2 commenti

Federico lunedì, 24 Febbraio 2020 - 8:27

Buongiorno, io di anni ne ho 45/46 classe 1974, ho aperto la mia attività di Profumeria e prodotti professionali nel 1997.In tutti questi anni sono riuscito a capitalizzare l ‘immobile dell’attività e pure dell’abitazione per me e la mia famiglia e la cosa difficile è stata il non farmeli portare via dopo averci pagato tasse , IVA e interessi.Negli anni la dispersione e diversificazione della spesa (centri commerciali, e commerce ecc.),oltre a concorrenza sleale e a politiche e pressione fiscale ” criminali” da parte di uno Stato che per norma Costituzionale dovrebbe tutelare il lavoro in ogni sua forma ,mi hanno portato a dovermi reinventare come agente di commercio, mentre mia moglie prosegue l’attività di Profumeria. Come agente il lavoro procede bene, ma anche in tal caso fisco oltre a obblighi previdenziali aggiuntivi obbligatori e inesistenti nel resto d’Europa ,ti portano via oltre il 60% delle tue fatiche,senza alcuna tutela anche contrattuale nel caso dovessi trovarti in difficoltà a poter svolgere la tua attività. Lo Stato per un imprenditore risulta un socio a perdere ,che vuole la sua parte a prescindere dagli utili e non rende nulla in cambio se non complicazioni e problemi.

Ornella Barbieri lunedì, 24 Febbraio 2020 - 14:31

Molto interessante, complimenti al mesagnese che con grande precisione spiega tutte le problematiche che un’imprenditore anche piccolo deve affrontare.Lo stato siamo noi ,ma il carretto lo alimenta chi lavora e produce liquidità .Purtroppo dai tempi dei patrizi romani ben poco è cambiato.Auguri per la vostra attività

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