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Pompeo Molfetta: “Mesagne è una città antifascista”

da Cosimo Saracino
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Non sarà certo la nota del rispettabilissimo movimento “ Mesagne Futura” a mettere in discussione la solida tradizione repubblicana, democratica e perciò radicalmente antifascista che la città di Mesagne vanta e strenuamente difende dal dopoguerra ad oggi. Né la stessa nota può creare imbarazzo alcuno nel sindaco che mai negherà la sua incrollabile adesione ideale ad una cultura socialista, progressista e perciò antifascista. Ne si può pensare di riaprire a Mesagne, con una nota stampa, la stagione del revisionismo storico tirando in ballo la retorica egualitaria dei morti di S.Anna di Stazzena e quelli delle foibe. E’ vero che siamo nell’era del post ideologico ma non si può affermare tutto ed il suo contrario e assumere il postulato che il fascismo è uguale al comunismo perché così non è, così non è stato perlomeno nella storia d’Italia. Io non sono preoccupato ne per i vessilli neonazisti di Casa Paund ne per le intemperanze antisemite di alcuni Centri Sociali, sono molto preoccupato per la deriva qualunquista e massimalista di una società intera che nella foga anti-istituzionale, pur nella giustezza di alcune rivendicazioni, sta diventando violenta, razzista ed egoista. Perciò è sempre il tempo per ribadire che almeno la nostra comunità aderisce senza tentennamenti ai principi costituzionali, ripudia il fascismo, ogni forma di totalitarismo e di violenza.
C’era un patto non scritto che sosteneva questa coalizione arcobaleno all’inizio della consiliatura e ciòè che i riferimenti ideologici di ciascuno di noi, pur non negati, sarebbero rimasti sottotraccia se non incidenti sulle questioni amministrative e sul programma di governo. Su questo postulato si è costruita una mediazione politica che, seppur intrinsecamente fragile, ha consentito alla nostra città di fare importanti passi in avanti. Se questo presupposto dovesse venir meno ed io dovessi mai, per dovere di maggioranza, negare al Consiglio Comunale la possibilità di esprimersi sulla adesione all’anagrafe dei comuni antifascisti d’Italia allora sarei costretto a rimettere in discussione molte cose. Ma così non sarà perché penso che la Conferenza dei Capigruppo iscriverà regolarmente l’ordine del giorno proposto dal consigliere Orsini al prossimo Consiglio e che il Consiglio lo voterà con buona pace di tutti, soprattutto della città che non ha certo bisogno di rivoltarsi indietro su questioni che sono state superate dalla storia.

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