Home dal Comune Piazza Vittorio Emanuele II, “spazio pedonale, con tanto verde, da vivere in ogni momento della giornata”

Piazza Vittorio Emanuele II, “spazio pedonale, con tanto verde, da vivere in ogni momento della giornata”

Presentati i risultati del concorso di progettazione che porterà alla riqualificazione dell’area

da Redazione
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E’ il momento di predisporre ogni condizione per candidare a possibili finanziamenti l’intervento di riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele II. Con questo spirito, nei giorni corsi, si è concluso il primo step di un percorso che ha come tassello finale una priorità ambiziosa quanto necessaria: la valorizzazione di uno dei luoghi aperti di maggiore importanza per la vita pubblica di Mesagne. E che da oltre un secolo rappresenta anche un aspetto mai risolto nel disegno dello spazio urbano cittadino. Il concorso di progettazione, indetto dall’Amministrazione comunale a febbraio, ha determinato l’individuazione –  da parte di una commissione tecnica – della proposta ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi indicati nel bando. All’incontro –  che si è svolto nel tardo pomeriggio di oggi in Piazza “Porta Grande”, come i mesagnesi e i frequentatori chiamano lo spazio intitolato all’ultimo re di Sardegna che fu primo re d’Italia – sono intervenuti il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli; il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Giuseppe Semeraro; i tecnici comunali, gli ingegneri Rosa Bianca Morleo e Claudio Perrucci.

Il primo cittadino ha sottolineato l’elevato valore storico e simbolico della Piazza, un elemento che ha costituito anche il punto di partenza per la rigenerazione che si andrà a garantire attraverso il coinvolgimento degli attori sociali, economici e culturali della Città. “Piazza Porta Grande è nella percezione comune uno spazio che si lega al lavoro e all’incontro tra lavoratori, ma rappresenta anche un luogo di socialità in cui la funzione produttiva si associa con assoluta naturalezza al ritrovarsi”, ha spiegato il primo cittadino, richiamando l’immagine di un contesto che per decenni è stato anche icona di un’economia agricola fiorente. Due i simboli che reggono l’impianto ideale di riqualificazione dell’area: il lavoro e la legalità. Un’attenzione di prim’ordine è riservata al potenziamento del cosiddetto sistema di “mobilità dolce”, che si inserisce in una visione d’insieme che è espressione di uno spazio “permeabile” – per percezione e qualità dei materiali -, luminoso e rispettoso delle preesistenze storiche.

La ristrutturazione recepisce un modello di rigenerazione urbana che investirà l’intera città: la proposta di intervento tiene conto di un aspetto che è fondamentale, vale a dire il rapporto tra il centro storico, la monumentale porta d’ingresso e la Piazza stessa, prospettando un’equilibrata relazione funzionale tra porzioni urbane distinte ma comunicanti”, ha dichiarato il vicesindaco, Giuseppe Semeraro. “L’intervento integrato di riqualificazione seguirà semplici ma importanti principi, in grado di determinare un cambiamento rilevante, che porterà alla configurazione di due spazi complementari, il giardino e la piazza di ritrovo, collegati tra loro dalla continuità del suolo pubblico pedonale”, ha aggiunto l’assessore Roberto D’Ancona.“La novità della trasformazione che puntiamo a ottenere è nell’uso quotidiano, direi assiduo, al quale si intende destinare l’importante spazio pubblico, che sarà area verde in cui sostare, piazza in cui trascorrere del tempo a chiacchierare, leggere un giornale o bere qualcosa, in cui darsi appuntamento per un concerto o un evento serale”, ha concluso il sindaco Matarrelli.

Si procede spediti, l’occasione per finanziare l’idea di intervento potrebbe essere imminente. E non si può rischiare di perderla.

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1 commento

Andrea martedì, 23 Agosto 2022 - 16:21

Dalla vista in pianta e dal rendering presentato in altro articolo mi sembra che l’annuncio “spazio pedonale, con tanto verde, da vivere in ogni momento della giornata” è stato disatteso in ogni sua parte. Nella piantina sembra che il viale centrale potrà essere percorribile dalle auto (sono disegnate appunto delle auto che si immettono su via Brindisi). Quindi non è un’area prettamente pedonale. Le 12 palme inoltre non rappresentano a mio dire il “tanto verde” annunciato e impediranno la visuale della Porta Grande, in opposizione a quanto finora fatto per renderla luminosa e visibile in tutta la sua struttura; di verde c’è ben poco, di ombra ancora meno. La piazza inoltre, così come pensata, non è affatto vivibile ogni ora del giorno. Una distesa di chianche sotto il sole cocente dalla mattina alla sera la renderanno fruibile solo nelle ore notturne. A mio avviso bisogna creare un’area verde con siepi o piante cespugliose di piccole dimensioni e piccoli/medi spazi collegati da qualche viale/vialetto con panchine. Nella piazza le persone si incontravano per discutere del lavoro del giorno dopo o del più e del meno, per chiacchierare anche in piedi. Un punto di incontro occasionale anche di breve durata. Così com’è sarà una distesa deserta, non fruibile, assolata, monotona nello stile, senza alcun tratto distintivo.

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