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PD: l’amministrazione Molfetta è incapace di rispettare le regole della democrazia.

da Ivano Rolli
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mesagne_quimesagne“MesagneEstate 2017” è la dimostrazione ulteriore, qualora ve ne fosse bisogno, che l’amministrazione guidata dal sindaco Molfetta è assolutamente incapace di comprendere e, conseguentemente , di rispettare le regole della democrazia, regole queste ultime che , sempre più spesso , evidentemente considera un inutile ingombro.
Molfetta e i rappresentanti della sua maggioranza, infatti, non perdono occasione per mortificare il diritto di critica delle forze politiche e il sacrosanto diritto-dovere dei consiglieri comunali di opposizione di partecipare allo svolgimento della vita istituzionale del Comune che, oramai, considerano ” cosa loro” nella cui gestione non intendono essere disturbati.
Non è una novità, infatti, che sia il Sindaco che la sua maggioranza considerino un oltraggio anche una sola domanda da parte delle opposizioni e, diciamolo pure, del PD in particolare.
Se infatti si chiede la ragione della riduzione del servizio scuolabus, se si chiede in base a quali criteri l’amministrazione sta procedendo ad assegnare , senza bando ma a trattativa privata, i locali di Piazza Commestibili, se si chiede come mai anziché valorizzare le figure professionali interne al Comune si pagano profumatamente professionisti esterni, se si chiede come mai questa amministrazione grida ogni giorno al miracolo della rinascita di Mesagne senza che neanche un cittadino, uno soltanto, si sia accorto di niente, ecco che Molfetta e i suoi partners rifiutano di rispondere nel merito e gridano al complotto ordito dai soliti rancorosi che preferibilmente ( dal suo punto di vista) vivono e crescono all’ombra del PD.
Se poi un consigliere comunale del PD ( Rosanna Saracino) denuncia l’inutilità di partecipare alla commissione consiliare in cui si dovrebbe discutere, migliorare, valutare al meglio tutte le proposte da trasformare nel programma degli eventi di “MesagnEstate 2017″ , dal momento che quest’ultimo è già pronto , con tanto di conferenza stampa fissata un’ora dopo per il lancio del cartellone che doveva essere discusso, con profondo sconcerto, si scopre che il Presidente della commissione, Antonio Esperte, anziché chiedere scusa a tutela e garanzia dei diritti dei consiglieri e assicurare che mai più uno scivolone del genere si ripeterà, dice che la convocazione della commissione non era necessaria , trattandosi di un ” atto di cortesia “.
Se non fosse una cosa seria, francamente ci sarebbe da ridere.
E cosa l’hai convocata a fare?
Ci sarebbe da rispondergli.
Il Presidente Esperte dovrebbe sapere ( a questo punto il condizionale è d’obbligo) che le amministrazioni pubbliche devono rispettare il principio di efficienza imposto dalla legge, evitando accuratamente di impegnare tempo, risorse umane, professionali ed economiche dell’ente in attività ” di cortesia” e in ” nobili gesta”.
Cosa avrebbero dovuto fare i consiglieri di minoranza?
Cosa avrebbe dovuto fare la dottoressa Lucia Baldassarre, che è responsabile del servizio spettacolo e – stando alle sue dichiarazioni -,  è stata convocata alla commissione a cose già fatte, se non declinare l’invito a partecipare ad una seduta di commissione ritenuta ” di mera cortesia” ?
Cosa c’è di politico in questa scelta che francamente pare solo un atto di buon senso?  Se le commissioni sono convocate per dare un contributo, anche attraverso gli elementi che i funzionari comunali dovrebbero poter fornire , devono essere messe nelle condizioni di farlo, devono essere convocate per tempo e non dopo che la Giunta ha già approvato gli atti, pratica questa inaugurata da Esperte e dal resto della maggioranza. È grave che un Presidente di commissione, dimostrando la sua totale inadeguatezza al ruolo, dichiari che la commissione in questione non era vincolante ai fini del regolamento e quindi avrebbe anche potuto fare a meno di convocarla se non fosse stato per una cortese concessione. Così, la maggioranza che aveva puntato tutto sulla partecipazione non ha interesse ad organizzare neanche un adeguato coinvolgimento dei consiglieri  comunali e si trincera dietro i regolamenti per giustificare un cortocircuito democratico che rappresenta una assoluta novità.
Da ultimo, ma non certo per ordine di importanza, i toni minacciosi e violenti usati pubblicamente da Esperte verso un funzionario comunale non sono tollerabili e rivelano a nostro avviso un clima intimidatorio determinato dalla maggioranza che non depone bene per il futuro amministrativo della città. Esperte vuole “chiedere conto ” del ” gravissimo atto” compiuto dal funzionario?
Lo faccia pure ma lo faccia pubblicamente. Chieda pubblicamente conto di ciò che desidera e la comunità di Mesagne sarà certamente attenta e pronta ad esprimere il proprio giudizio sul suo comportamento come Presidente di commissione e su quello del funzionario in questione.
E ci mettano la faccia anche i ” membri della maggioranza” che chiedono al Sindaco di adottare, nel caso specifico, provvedimenti disciplinari .
La città di Mesagne saprà valutare se questa volta il senso della decenza sia stato superato irrimediabilmente.

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