Home Dal Territorio Padre Renato Maizza: “La situazione in Argentina è preoccupante. Dobbiamo resistere” – FOTO

Padre Renato Maizza: “La situazione in Argentina è preoccupante. Dobbiamo resistere” – FOTO

da Cosimo Saracino
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Sono più di 4 milioni e mezzo i contagi da Coronavirus nel mondo secondo i dati forniti dalla Johns Hopkins University. Gli Stati Uniti continuano a essere il Paese più colpito dalla pandemia con 1 milione e quasi 500mila casi. Si aggrava il bilancio dei decessi che ha raggiunto quota 88mila. Seguono tra le Nazioni più colpite la Russia e il Regno Unito. In Argentina negli ultimi giorni il numero dei contagiati è cresciuto. Un evento in linea con le previsioni del governo secondo cui a metà maggio si potrebbe verificare un picco nei casi. Nella capitale Buenos Aires i numeri sono aumentati improvvisamente, con il 60% dei nuovi casi segnalati giovedì, la maggior parte dei quali nelle grandi baraccopoli, che ospitano circa 400mila dei tre milioni di abitanti del Paese. Un disastro che si ripercuote anche dal punto di vista economico. A darci un segnale da oltre oceano è Padre Renato Maizza, sacerdote mesagnese inserito nella diocesi di “Merlo-Moreno” in una vasta zona di Buoenos Aires. La parrocchia a lui affidata conta migliaia di vite umane distribuiti su un territorio molto ampio. Il suo è un impegno missionario con i ragazzi di strada assistiti nella “casita” di Padre Elvio. “La situazione in Argentina è sempre più preoccupante – ci confida -. Il popolo ha fame. Sale la preoccupazione per i contagi perché qui da noi sta per arrivare l’inverno. I volontari della parrocchia si stanno dando da fare per costruire un nuovo spazio da destinare alle cucine con l’obiettivo di aumentare la capacità di fornire i pasti”. Attualmente vengono distribuiti mille pasti al giorno per i poveri che vivono nella zona. “Nei giorni scorsi ci ha fatto visita una delegazione formata dal sindaco (la signora con giacca marrone) e il ministro allo sviluppo sociale. Il problema che stiamo affrontando è l’alimentazione alle persone bisognose. Il Governo dà degli aiuti ma purtroppo ci sono persone che non hanno documenti e per questo non possono ricevere i soldi”. L’impegno di questo giovane sacerdote missionario è quello di aiutare materialmente le persone che hanno bisogno senza tralasciare la cura delle loro anime. “Questo adesso è il mio popolo, la mia gente che ha bisogno di me. Non posso lasciali soli”.

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