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Obbligo di vaccinare – di Pier Luigi Lopalco

da Cosimo Saracino
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Sembra essere l’argomento principale di discussione degli ultimi giorni. Obbligo o non obbligo? Niente di meglio, nel Paese dei Tifosi, per creare i partiti dei favorevoli e contrari.

Io faccio coming out: sono favorevole non ad un singolo obbligo, ma ad obblighi multipli che elenco di seguito.

OBBLIGO DI INFORMARE: la sanità pubblica deve attivarsi per fornire informazioni chiare e trasparenti su efficacia e sicurezza del vaccino.

OBBLIGO DI ORGANIZZARE: l’offerta vaccinale deve essere efficiente e fluida. Perdere tempo in questa operazione sarebbe imperdonabile.

OBBLIGO DI PROCURARE IL VACCINO: nella competizione internazionale abbiamo visto che le fughe in avanti da parte di questo o quel governo possono far saltare tutti i sentimenti di solidarietà europea. Bisogna vigilare e essere sicuri che i fornitori non considerino l’Italia un mercato non prioritario.

OBBLIGO DI DARE L’ESEMPIO: medici ed operatori sanitari devono aderire alla vaccinazione con tranquillità (se non con entusiasmo) e trasmettere sicurezza al cittadino. Un medico che ha dubbi sulla vaccinazione dovrebbe avere tutti gli strumenti culturali per fugare da solo i propri dubbi leggendo letteratura ed informazioni scientifiche. Un medico che esprime pubblicamente dubbi infondati sul piano scientifico non è degno di questo mestiere. Non perché danneggia la vaccinazione, ma perché dimostra di essere ignorante. Da un medico che non conosce la differenza fra mRNA e DNA io, sinceramente, non mi farei prescrivere neanche un’aspirina.

Insomma, prima di parlare di OBBLIGO DI VACCINARSI per il cittadino dobbiamo parlare di OBBLIGO DI VACCINARE da parte del servizio sanitario.

Si chiama offerta attiva, i professionisti di sanità pubblica la conoscono bene. Se funziona, non serviranno altri obblighi.

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1 commento

Salvatore dimita giovedì, 31 Dicembre 2020 - 8:19

Come sempre in Italia è, non è per fare sempre polemiche e piangersi addosso, si va avanti alla carlona. Io aspetterò il mio turno per il vaccino, però dopo questi mesi fatti di sacrifici, esigo di sapere quando anche in maniera approssimata mi possa vaccinare, questo darebbe la carica per fare questo ultimo miglio alla popolazione in maniera ancora educata, senza sbroccare, è un problema psicologico poiché si intravede la fine, per riprendere la vita normale. Invece si ha l’impressione che i politici, mi dispiace dirlo, pensano a spartirsi i soldi che l’Europa ha promesso, sempre se riusciamo a prenderli, e che del piano vaccinale non importa a nessuno.

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