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Da Matera l’assessore Librato risponde: “Anche qui gli stessi problemi per il Centro Storico”

da Cosimo Saracino
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piazza orsini foto davide giaffreda quimesagne.it

Dopo le critiche piovute sulla gestione dell’assessorato al centro storico partite da Mimmo Stella (Comitato civico “Terra di Mesagne”) e riprese da “Mesagne Bene Comune” e dai ragazzi de “La M”, l’assessore Palma Librato da Matera spiega: “Per metterti in discussione e crescere bisogna andare in giro con gli occhi di un bambino e studiare tanto con lo spirito di chi vuole imparare. Oggi sono andata a Matera. Matera si prepara ad essere capitale europea della cultura 2019. Bella la visione unitaria della città storica evidente nelle tecniche di restauro, nei colori, nelle insegne in corten. Si vede un pensiero lungo elaborato molti anni prima, divenuto cultura concreta e poi paziente realizzazione: che bello, bravi! Intravedo il coraggio amministrativo di chi ha creduto in una visione – città unica da restaurare pezzo dopo pezzo attraverso una strategia di captazione di fondi dopo anni finalmente divenuta realtà: città europea della cultura. Mi fa molto effetto e mi stupisce il ritrovare, però, anche a questo livello di città gli stessi problemi che attanagliano i centri storici di tutte le dimensioni, sempre gli stessi maledettissimi problemi: basolati, parcheggi, angoli incustoditi….”

I problemi sono gli stessi dappertutto quindi di che vi lamentate? “Mal comune mezzo gaudio” sembra voler dire il post su facebook scritto dalla Librato. Non se la prenda l’assessore se ci permettiamo di ricordare che a Mesagne il coraggio amministrativo di costruire una visione sul restauro dei monumenti pubblici prima e dei beni privati dopo c’è stato, eccome!!! Le amministrazioni guidate dai sindaci Faggiano, Franco, Sconosciuto, Incalza e Scoditti hanno investito sull’idea che restaurando piazze, monumenti e case private si costruiva lo spirito comunitario che è sempre stato di noi mesagnesi. Dal restauro delle pietre del Centro Storico è partita la riscossa dei mesagnesi anche nei confronti della Sacra Corona Unita. Nessun progetto avveniristico o mitteleuropeo ma solo tanto lavoro nell’individuare i finanziamenti, fare le gare, gestirli con onestà e fare le opere. E oggi che rimane di tutto questo? Un centro storico lasciato a se stesso, con le auto in sosta in ogni vicolo. Ragazzini che si appartano per consumare alcool e droghe, edifici pubblici abbandonati (palazzo Guarini e Frantoio Ipogeo) e scarsa capacità di attrarre investimenti da parte di giovani. Assistiamo ad un proliferare di locali pubblici che potrebbero essere d’aiuto all’economia ma se supportati da investimenti nell’attrazione turistica altrimenti questi imprenditori alla fine si faranno male da soli. Per questi semplici motivi e per altre considerazioni che evitiamo di fare in questo pezzo non accettiamo l’assunto – se mai c’è stato nel pensiero dell’assessore – “mal comune mezzo gaudio”. Cosimo Saracino

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