Home Primo Piano Matarrelli: “Ecco perché non porto mio figlio al circo”

Matarrelli: “Ecco perché non porto mio figlio al circo”

da Cosimo Saracino
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Proprio ieri una delle due nonne ha proposto a me e a mia moglie di portarcelo. La nostra risposta è stata contraria, per ragioni lampanti. Per me il circo che usa gli animali non può essere sostenuto in alcun modo, perché gli animali vanno tutelati sempre e comunque, altrimenti arretreremmo sul piano della civiltà e di diritti faticosamente conquistati negli ultimi anni. Non solo. Mi sentirei di impartire cattivi messaggi a Pietro che, vedendo comportarsi gli animali in un certo modo, sempre alla mercé di un umano, nella sua innocenza non potrebbe capire che quei comportamenti sono frutto di prevaricazioni, violenze, imposizioni. Percepirebbe gli animali come giocattoli e non come esseri viventi, degni quindi di rispetto e meritevoli di tutela.
Per quanto concerne il mio ruolo di sindaco sulla questione: io non legifero, e quindi non posso fare ciò che non stabilisce il Parlamento. Posso sì chiedere a gran voce che il Parlamento si occupi del problema, cambiando legislazione rispetto all’uso degli animali negli spettacoli.
Il sindaco può soltanto produrre regolamenti che possano in qualche maniera ostacolare l’arrivo di un circo con animali, ed infatti stiamo provvedendo. Questa è l’ultima volta che un circo che arriva a Mesagne non trova un regolamento comunale, perché oggi è quasi pronto, preparato dal mio consigliere delegato Vincenzo Carella, sarà portato quasi certamente in consiglio comunale alla prossima seduta. Quindi, per chiarezza: non abbiamo strumenti amministrativi per bloccare i circhi, neanche dopo li avremo, ma attraverso un regolamento formale potremo rendere più complicato e quindi dissuadere l’arrivo dei circhi con animali nella nostra città.
Io so che alla fine si tratta anche di lavoro e cioè di persone che devono campare, ma anche per questo sollecito proprietari e maestranze dei circhi ad evolversi, come poi è già accaduto nella stessa storia circense. C’è stato un tempo, orribile anche a ricordarlo, in cui i disabili erano parte integrante di quegli spettacoli, utilizzati per suscitare l’ilarità o lo sconcerto del pubblico pagante. Poi, fortunatamente, quella fase è stata superata. È arrivato il momento che i circhi si riqualifichino, smettendo di maltrattare e umiliare gli animali. Prendano spunto dal Cirque di Soleil, nato nel 1985, unanimemente considerato il più suggestivo ed affascinante al mondo, guarda caso del tutto privo di animali.

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