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Le Suore Antoniane in festa per il primo centenario della loro presenza a Mesagne

da Cosimo Saracino
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La comunità delle Suore Antoniane (Suore Oblate di Sant’Antonio di Padova) è in festa per il primo centenario della loro presenza a Mesagne. Dal 1 ottobre fino al 9 una serie di celebrazioni eucaristiche scandiranno il tempo in attesa della festa prevista per domenica 10 ottobre nella chiesa madre con la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo Mons. Domenica Caliandro. Le varie parrocchie di Mesagne ogni sera si alterneranno per animare le messe nella residenza socio sanitaria in cui vengono accolti diversi anziani.

LA STORIA

La presenza delle Suore Oblate di S. Antonio di Padova a Mesagne risale al 1921, la casa venne aperta in località detta del “Castello Svevo,” qui, le Suore insieme alla Fondatrice Madre Valeria presero dimora in dodici locali messi a loro disposizione grazie alla generosità della Marchese Granafei e altri sostenitori che pagavano il canone annuo di affitto di L.1000. La mansione delle Antoniane in Mesagne, era l’insegnamento del Catechismo nelle varie parrocchie del Paese; l’Asilo Infantile, il doposcuola, l’insegnamento della musica, il ricamo, cucito, tessitura e maglieria. Proprio a Mesagne il 2 Maggio del 1922, moriva santamente Madre Valeria Succi, la Fondatrice, lasciandovi l’eco viva dei suoi insegnamenti e il profumo delle sue virtù.

Nel 1928 il Castello veniva requisito dal Governo e trasformato in fabbrica di tabacco a quel punto le Suore furono costrette a sloggiare ed ad andare ad abitare in una casa di “Borgo nuovo “. La nuova residenza da subito si mostrò piccola e inadeguata per le attività delle Suore. Fortunatamente, nel 1929 la signora Profilo le accolse nel suo palazzo, in via Abbricci n° 8, esigendo un compito in più, quello di occuparsi dei bambini poveri e delle orfanelle che ben presto divennero piuttosto numerose. Nella casa della Signora Profilo, diventata sede del Vicariato e del Probandato, furono trasferite tutte le attività delle Antoniane e vi trovò posto anche l’Orfanotrofio.

IL TRASFERIMENTO IN VIA ARNO

Nel 1963 le signorine Anna e Giustina Perrucci donavano alle Suore un vasto appezzamento di terreno in via Arno dove, grazie all’ impegno eccezionale della Superiora Sr. Elisabetta Sturdà, abilissima nel promuovere opere e servizi a favore dei piccoli e dei poveri, sorse un imponente Orfanotrofio capace di ospitare un centinaio di bambine e un Asilo Infantile.

Nella seconda metà degli anni settanta per esigenze generazionali e nuove disposizioni dello Stato, vengono rimodellate le comunità di accoglienza, soppressi gli orfanotrofi, per le orfanelle si riteneva più opportuno e privilegiata l’accoglienza nelle “casa famiglia”. Le Suore, attente alle esigenze dei tempi e del territorio, alle richieste delle famiglie che per motivi di impegni diversi e di lavoro, in molti, non potevano accudire ai propri genitori anziani e ammalati, e in molti restavano sempre più soli e abbandonati nelle proprie case. Le Suore, si attivarono per riadattare la struttura di Mesagne a trasformarla da casa di accoglienza per fanciulle orfani a casa per “giovani” ultra-ottantenni” bisognosi di amore e relazioni e in certi casi di assistenza dignitosa ed adeguata. Col passare degli anni la Casa di Riposo fu migliorata in spazi e servizi tanto da essere trasformata in Residenza Socio Sanitaria Assistita (RSSA).

 

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