Home Politica La Uil pensionati STU Appia e STU Messapia chiedono alla Asl di Brindisi un tavolo d’incontro

La Uil pensionati STU Appia e STU Messapia chiedono alla Asl di Brindisi un tavolo d’incontro

da Cosimo Saracino
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Il sindacato non riesce a capire il perché vi è un ritardo d’incontri con le parti sociali quando si vive una situazione di emergenza pandemica. La normalità, però, in provincia ritarda. La realtà del picco di pandemia ci presenta 514 nuovi casi di contagio a Brindisi, mentre le persone in questo periodo che hanno contratto il covid in tutta la Puglia sono 339.499 persone, di cui oltre 280 mila guarite. I tamponi eseguiti sono, fino ad oggi, oltre 6 milioni.

Per gli imprenditori e le associazioni di categoria è importante non avere ripercussioni economiche causate dai ritardi nell’esecuzione dei controlli sanitari sulla comunicazione per gli esiti dei tamponi, che costringe gli operatori a tenere chiuse le proprie attività, pure per giorni interi, anche e spesso all’esistenza di una certa e sicura presenza di una negatività al Virus Covid-19. È visibile, e quindi di reale evidenza, che il problema debba essere risolto coinvolgendo anche la presenza delle altre strutture sanitarie del territorio (e in Provincia di Brindisi ve ne sono 9 strutture ospedaliere che fanno parte della Stessa Asl Brindisina). Il sindacato chiede al direttore dell’Asl il perché, in questi giorni, non si convocano le parti sociali? Il perché i pensionati non sono convocati ?

È necessario aspettare Godot, citando il filosofo Ionesco, mentre il cittadino vive in un picco pandemico e i pensionati trascorrono il perdurare della loro vita in uno stato di paura e d’incertezza?

La Uil pensionati vuole conoscere cosa il direttore sta programmando per la tutela della salute del cittadino? Come e in che modo procede la rete gestionale delle strutture? Perché ancora vi sono una lista di attesa molto lunga e una spola di centinaia di cittadini, com’è accaduto a fine dicembre scorso, per fare il tampone, segno di certificazione o no di contagio da Covid-19.  Ci si chiede ancora del perché non sono attivate tutte le potenzialità disponibili negli altri centri in provincia?

Vista la situazione pandemica del territorio brindisino, e in particolare in alcuni comuni della provincia, occorre sapere che Omicron, però, non è “un’influenza”, ma una brutta bestia nella “trasmissibilità”, destinata a infettare un numero di persone molto superiore nello stesso intervallo di tempo, dove sono inclusi tantissimi vaccinati.

Come Uil pensionati della provincia di Brindisi STU Appia e STU Messapia noi ringraziamo la professionalità e il ruolo dell’Asl di Brindisi per quello che sta facendo per l’ospedalizzazione e ricoveri, ma il segno è in una nuova normalità con i vaccini, che vorremmo che fosse più vicina, poiché la stagione dei dolorosi compromessi non è ancora terminata. Vorremmo essere insieme per una “grande macchina organizzativa” di tutela per i nostri cittadini, particolarmente per gli over-65, che sono a maggior rischio di progressione verso forme severe di patologia. Esiste oggi la Pillola anti covid, domenica scorsa, 9 gennaio, nella nostra Asl di Brindisi è stato amministrato il farmaco antivirale Molnupiravic a un paziente di Ostuni a elevato rischio per l’evoluzione della malattia.

Noi della Uil pensionati di Brindisi, siamo sempre all’avanguardia non solo nelle vaccinazioni e nel potenziamento della rete ospedaliera, ma anche nel cogliere le sperimentazioni e le novità scientifiche per abbassare la pressione ospedaliera, a tutelare i rischi aumentando la prevenzione, ad avere servizi sanitari di qualità e (per la fattispecie curando domicilio i pazienti sintomatici).

Per la città e provincia di Brindisi, secondo la Uil pensionati Stu Appia e Stu Messapia, è doveroso rispettare la dignità dell’ammalato.  La Puglia, secondo il report Agenas, è fra le regioni in cui aumentano i tassi di occupazione dei reparti Covid e delle terapie intensive, nell’Asl di Brindisi sono ospitate 568 persone alle prese con il virus. La percentuale è pari al 13 per cento in area Covid e dell’8 per cento per il tasso di occupazione nelle terapie intensive. Il rispetto è in una macchina organizzativa che consideri anche il supporto degli Ospedali che sono nel territorio. È lodevole valutare oltre il Perrino di Brindisi e il Camberlingo di Francavilla, anche per evitare la pressione ospedaliera quotidiana dei Pronto Soccorso, gli Ospedali Di Summa a Brindisi, di San Pietro Vernotico, il San Camillo de Lellis di Mesagne, di Ostuni, di Ceglie e di Cisternino. L’interesse è, secondo Noi della Uil pensionati, di evitare la sospensione dei ricoveri programmati e le attività ambulatoriali che, sicuramente, ricadranno sulle persone ammalate.

Il riferimento va anche per i servizi sociali che sono “insieme di prestazioni a fornire risposte ai problemi di cura, di assistenza e aiuto a persone e famiglie in condizione di disagio per superare interventi atti ad attenuare o affrontare lo stato di bisogno fisico, economico e di emarginazione sociale”. In Italia il ruolo è affidato al Terzo Settore nel rispetto del dettato costituzionale della sussidiarietà, la cui erogazione dei servizi ai cittadini spetta all’Amministrazione comunale. Nel territorio brindisino vi è la quasi esistenza consortile in tutti i quattro ambiti. L’attenzione deve essere rivolta alla criticità assistenziale socio-sanitaria integrata in particolare all’assenza quasi continua dell’Asl nel consorzio, la cui presenza avrebbe costituito con l’ente un’autentica rete sociale risolvendo le criticità dell’assistenza domiciliare Adi e Sad. Un altro riferimento è nel rendere compatibile i costi per la gestione del consorzio con il piano di riequilibrio ed evitare che il consorzio diventi un dispendioso strumento di spesa.

Nei giorni scorsi per il Consorzio Ats Br/4, il sindacato ha voluto consolidare servizi già erogati, quali l’integrazione scolastica, l’assistenza domiciliare per anziani e disabile l’educativa domiciliare e l’offerta dei bisogni di accoglienza ai cittadini in condizione per le fragilità socio-economiche e rafforzare il centro ascolto famiglie integrato con il consultorio. Ai quattro ambiti del territorio la Uil pensionati Stu Appia e Stu Messapia chiedono a Tutti i direttori e presidenti degli ambiti a “cogliere l’occasione di fare squadra progettuale territoriale”.

L’esigenza è negli obiettivi programmati di condivisione sull’offerta di risposte adeguate alle esigenze, in particolare per l’assistenza domiciliare ADI (assistenza domiciliare integrata) e Sad (servizio a domicilio), Nuova procedura per il Polo (servizio alle famiglie e/o conflittuali e Servizio di mediazione familiare), che sono dovute all’invecchiamento della popolazione e che emergono sempre più numerose come esigenze sociali e sanitari sui singoli territori, ritenute esigibili in questo momento di sofferenza pandemica.

Le risorse finanziare del PNRR, date in prestito dall’Europa, sono delle risorse di opportunità per una ripartenza sociale ed economica, soprattutto per il nostro territorio, che chiede ripresa infrastrutturale, crescita economica e una sanità dignitosa, rispettosa e di qualità per i cittadini. L’Asl di Brindisi con l’opportunità per le risorse economiche di 70 milioni di euro potrebbe cogliere l’occasione per rivendicare un cambio di passo progettuale rispetto a oggi, sul recupero dei servizi e l’appropriatezza di una sanità e servizi sociali più appropriati per i cittadini, che chiedono servizi più dignitosi, evitare liste di Attesa e Viaggi della Speranza in altri territori.

Il segretario responsabile                                                                       Il segretario responsabile

Della Uil pensionati Stu Appia                                                             Della Uil pensionati Stu Messapia                                            Tindaro Giunta                                                                                           Nicolazzo Cosimo

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