Home Attualità La “mandorla riccia” di Francavilla: l’artigiano Tardio racconta e prepara la tradizione ai bambini dell’Andersen di Mesagne

La “mandorla riccia” di Francavilla: l’artigiano Tardio racconta e prepara la tradizione ai bambini dell’Andersen di Mesagne

da Fabiana Agnello
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Il profumo del “cileppo” ha inondato tutte le aule e solleticato l’olfatto dei bambini, che dopo averle assaggiate, con l’indice appoggiato sulla guancia e facendolo roteare, hanno esclamato “buoonee”: i bimbi della scuola dell’infanzia “Andersen” questa mattina, con le maestre e il preside Daniele Guccione, hanno assistito alla preparazione delle “mennuli rizzi”, le mandorle ricce tipiche di Francavilla Fontana, realizzate dall’artigiano Nicola Tardio.

È iniziato con questo evento il “Contamination Lab – tradizioni vicine e lontane”, il percorso didattico di laboratori di contaminazione della scuola dell’infanzia “Andersen”, che ha l’obiettivo di creare un ponte tra le generazioni, per trasmettere ai bambini le tradizioni del territorio brindisino e fargli provare le semplici emozioni di una volta, coinvolgendo tutti e cinque i sensi.

Così l’artigiano Nicola Tardio, appartenente a una nota famiglia di ricciaioli da ben quattro generazioni, ha coinvolto nella sua passione e professionalità, tutte le maestre e in primis i bambini che hanno partecipato attivamente all’incontro, ponendo domande e formulando loro commenti e punti di vista sull’antica arte portata nel salone della scuola.

Persino i bambini delle prime classi, dopo aver sentito il profumo che inondava la scuola, sono stati invitati a partecipare “alla contaminazione” della tradizione: sono entrati ordinati in fila per due e dopo essersi accomodati anche loro, sono rimasti affascinati dal modo ondulatorio in cui l’artigiano Tardio faceva amalgamare il cileppo alle mandorle precedentemente tostate, nella grande conca di rame, dove dall’alto, un colino, faceva cascare goccia a goccia lo zucchero sciolto nell’acqua. E, ovviamente, hanno poi deliziato il loro palato con questi confetti candidi, dolci e bitorzoluti, chiamati anche “mandorle dell’amore”.

“Contamination Lab”, che ha catturato l’attenzione dei bambini e stuzzicato la loro curiosità, è riuscito  alla perfezione nel primo laboratorio, e proseguirà, dunque, il proprio percorso didattico grazie alle maestre e alla disponibilità  del preside Guccione. Chissà quale sarà la prossima tradizione protagonista della scuola dell’infanzia “Andersen”.

La tradizione delle “menulli rizzi” o riccio dell’amore

Il confetto tenero simbolo dell’amore delizia i palati dei Francavillesi da almeno cento anni: è una tradizione carnevalesca che racchiude un segno di reciproco amore. Nei due giovedì che precedono il martedì grasso, i “ricci dell’amore” sono protagonisti di una tradizione che vede uomini e donne scambiarsi questi confetti. Il primo giovedì è “lo sciuitia ti li femmini”, ossia le mogli, le madri , le sorelle, le fidanzate o le amiche, regalano le mandorle, in un cartoccio arrotolato, agli uomini della loro vita. Il secondo giovedì è “lu sciuitia ti li masculi”, dove gli uomini ricambiano il pensiero.

E voi, state pensando a chi regalare li menulli rizzi? Trovate l’artigiano Nicola Tardio e la sua “Antica tradizione dolciaria” (dal 1924) in Corso Umberto I° a Francavilla Fontana, nei pressi della Posta Centrale

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