Home Cronaca Il circolo Cabiria “sfrattato” da piazza Orsini, lo sfogo di Anna Rita Pinto

Il circolo Cabiria “sfrattato” da piazza Orsini, lo sfogo di Anna Rita Pinto

da Cosimo Saracino
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Piazza Orsini del Balzo. Il castello, la chiesa di Sant’Anna e Golosoasi. Tra gli ultimi due c’è il Circolo ARCI Cabiria che negli anni ha prodotto cultura e coinvolto tantissimi mesagnesi in iniziative interessanti. A febbraio l’associazione deve lasciare i locali privati e cedere il passo ad un imprenditore che aprirà una pizzeria. Questo imprenditore nei giorni scorsi, presumiamo autorizzato dal proprietario, è entrato nel locale ed ha fotografato l’interno annunciando con un post su Facebook che presto attiverà una nuova attività. Una vicenda squisitamente privata che ha, però, ripercussioni pubbliche se inquadrata nella strategia di sviluppo del centro storico. Anna Rita Pinto, responsabile del circolo Cabiria, alla ricerca da qualche tempo di nuovo spazio per trasferire le iniziative culturali, ha così commentato quel post:

“Sono incazzata nera! E poi sono anche triste. Questo è il mio locale. Il nostro locale. Quello dell’associazione Cabiria e di Cine Script. Almeno lo sarà fino a febbraio. Più di 200 soci che non sono mai stati servi di nessuno. Liberi, uniti solo dalla voglia di fare sempre meglio e di più per questa città. Poi sfoglio fb e trovo questo post.
Come si può entrare in una proprietà privata senza permesso e senza che io abbia dato le chiavi a Gian Dello Monaco (e su questo punto mi muoverò con chi di dovere). E poi dov’è il rispetto, la sensibilità per tutto ciò che abbiamo costruito in questi anni per la cultura della città? Da marzo saremo senza una sede perché non possiamo competere con un affitto che invece può onorare un ristorante. Ed è questa la fine che fa chi cerca di cibare le teste più che le pance. Siamo abbandonati a noi stessi, questa è la verità. E ci vedrete morire così, in silenzio. Pensateci quando andrete a mangiare un’altra pizza mentre vi lamenterete che non c’è nient’altro da fare. Sì, pensateci ma se vi viene in mente qualcosa per aiutarci a mantenere in vita Cabiria fatevi vivi. Ovviamente altrove. Per questo cerchiamo un locale o un appartamento dignitoso per continuare a svolgere le nostre attività ma a un prezzo onesto. E se proprio non potete aiutarci a trovare un’ alternativa almeno sosteneteci moralmente con la vostra voce, le vostre testimonianze per questi 10 anni di intensa attività per questa città. Fatevi sentire in maniera massiccia ma civile, magari a qualcosa servirà. Sono le 5, ora provo a dormire ma con la tristezza nel cuore, soprattutto perché mi sarei aspettata un po’ di sensibilità proprio da chi ho accompagnato io stessa per chiudere questo accordo favorendolo a un estraneo”.

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3 commenti

Davide lunedì, 12 Ottobre 2020 - 2:30

Questa storia ricorda fin troppo il caso di quello della frisa… no ma è così non è così su, mollate questo cellulare dalle mani se non sapete andare in fondo alle cose.
Avete fatto già troppo danno.

Claudia martedì, 13 Ottobre 2020 - 14:34

Penso sinceramente che una faccenda tra opposti sostenitori non può diventate una questione di popolo: se no ci prendono per scemi.

Una cosa sensata? domenica, 18 Ottobre 2020 - 22:47

Comico però leggere che i “leoni da tastiera” siano quelli che hanno letto l’appello. Contenti voi, opposte fazioni…

Commenti chiusi.

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