Home Attualità Il caso “Muro Tenente” discusso in un convegno a Roma

Il caso “Muro Tenente” discusso in un convegno a Roma

da Cosimo Saracino
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Il 21 novembre 2018 alle ore 16.00 si svolgerà presso il Complesso Monumentale del San Michele un nuovo incontro della serie “Discorsi sul Metodo”, a cura dell’Istituto Centrale per l’Archeologia.
Verrà affrontato in questa occasione il caso studio di Muro Tenente in Puglia, in provincia di Brindisi, dove il Parco Archeologico è gestito da un comitato tecnico-scientifico composto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, dalla Vrije Universiteit Amsterdam, dall’Università del Salento e dai Comuni di Mesagne e di Latiano.
L’area archeologica conserva i resti di un insediamento fortificato messapico che si estende su circa 50 ettari, oggetto di numerose campagne di scavo a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. L’area attualmente destinata a Parco Archeologico (oltre 30 ettari), di proprietà dei Comuni di Mesagne e Latiano, è stata recentemente oggetto di un importante intervento di recupero, di fruizione e di valorizzazione finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro Rafforzato ‘Beni e Attività Culturali’.
Attraverso il progetto “Muro Tenente”, la comunità ha avviato un processo di riscoperta e di valorizzazione del proprio patrimonio culturale e paesaggistico, orientandosi verso un piano di sviluppo sostenibile, aprendo la strada a una nuova consapevolezza delle proprie risorse e all’attuazione di forme gestionali autonome e sostenibili. Le attività connesse con il Parco hanno infatti portato benefici sociali al territorio, nel quale una porzione di paesaggio destinata al degrado e all’abbandono sta diventando un punto di riferimento: si modifica così la percezione dei paesaggi agrari e si restituisce valore alle componenti identitarie dei luoghi. Nell’arco di pochi anni, il numero di fruitori del Parco è passato da 0 a circa 30.000: outsiders, insiders, scolaresche, disabili, giovani e meno giovani hanno avuto la possibilità di fruire dei servizi offerti e delle iniziative proposte e gestite da un gruppo di giovani professionisti del settore, regolarmente retribuiti. Fra la primavera e l’autunno, infatti, il Parco diventa luogo di aggregazione per il mondo dell’associazionismo, delle scuole, della ricerca e della cultura, grazie a una serie di eventi molto “partecipati”, quali laboratori didattici, osservatori astronomici, visite guidate, corse campestri, concerti, eventi teatrali.

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