La “Fiera del Cappotto” il prossimo novembre potrebbe ritornare nel centro del paese e lasciare definitivamente il ‘deserto’ di via Brodolini. Un altro piccolo passo in questa direzione è stato fatto ieri sera durante il consiglio comunale. Nel Documento Strategico del Commercio, approvato all’unanimità, è stata prevista la possibilità di trasferire la fiera che si tiene nella terza domenica di Novembre “in qualunque posto della città”. Per questo motivo abbiamo voluto riproporre questa antica immagine di piazza Vittorio Emanuele quando la fiera si teneva in piazza e la tradizione popolare gli diede l’appellativo di “fera ti li tanta culi” a causa degli spazi stretti per passare. Quest’anno si potrebbe ripetere la stessa scena, ma più colorata e vivace.
La scelta di svincolare la fiera da via Brodolini è stato un atto fortemente voluto dall’assessore alle Attività Produttive, avv. Antonio Marotta, che ha saputo cogliere il suggerimento e la richiesta di circa 60 attività commerciali del centro storico che avevano richiesto il trasferimento della fiera nel centro stoico. Adesso si tratta di impostare un piano operativo che coinvolga gli esercenti e le associazioni di categoria per arrivare quanto prima ad una idea di collocazione delle varie baracche condivisa da tutti. Speriamo che tutto fili liscio come l’olio…
Intanto, una delle imprenditrici del centro storico, Valentina Spinosa prima firmataria della richiesta, ha voluto ringraziare l’Amministrazione per la scelta condividendo questo post su facebook: “In riferimento all’istanza presentata dalle 60 attività commerciali che hanno richiesto lo spostamento della” fiera del cappotto” ubicata in via Brodolini, ci sentiamo in dovere di ringraziare l’assessore alle attività produttive, l’amministrazione e l’intero consiglio comunale per la sensibilità dimostrataci prendendo in considerazione la nostra richiesta. Infatti il nuovo piano commerciale prevede che la fiera, nel caso fosse valutato opportunamente, potrebbe essere trasferita in qualunque posto del territorio se l’amministrazione valutasse utile che ciò avvenga, ovviamente rispettando le normative e le valutazioni di natura tecnica necessarie in questi casi”.
