Home Attualità Distante risponde all’invito di Pasqualone “a non affollare inutilmente il Pronto Soccorso”

Distante risponde all’invito di Pasqualone “a non affollare inutilmente il Pronto Soccorso”

da Cosimo Saracino
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“Perché non si trovano le risorse per avviare un progetto pilota per ridurre le ospedalizzazioni? Si affolla il Pronto Soccorso? Ambulatorio delle cronicità?” Domande sollecitate dall’intervento del direttore generale dell’Asl, Giuseppe Pasqualone, che sui giornali invita “a non affollare inutilmente il Pronto Soccorso”. “Il rafforzamento del territorio, fondamentale per diminuire gli accessi ospedalieri e le lunghe file di attesa – sottolinea il dottore Vito Lenoci, medico di medicina generale e fino a qualche settimana fa, delegato ai temi della sanità del Comune di Mesagne – si realizza aumentando l’offerta sanitaria, impiegando risorse specifiche a questo fine”.  Il dottore Lenoci interviene in quanto nel 2016 era parte integrante del tavolo tecnico avviato dal sindaco di Mesagne per l’istituzione del Presidio Territoriale di Assistenza, PTA. Nella proposta del PTA, figura un progetto, approvato dall’Asl ma non finanziato che mira a ridurre gli accessi al Pronto Soccorso. Il professore Alessandro Distante, presidente dell’Istituto Scientifico Isbem ospitato nell’ex-Convento dei Cappuccini, suggerisce di “sperimentare nel nostro territorio l’efficacia del modello Pre.Sa., presa in carico del paziente appunto”. La precisazione del professore Distante giunge a supporto dell’invito di Pasqualone. Il progetto al quale Distante fa riferimento, è rivolto proprio a chi intasa il Pronto Soccorso per ragioni mediche non attribuibili a vere emergenze. L’idea del progetto Pre.Sa  ha in nuce, tra le altre, tutte le caratteristiche di tele-monitoraggio domiciliare per quei pazienti autosufficienti che non usufruiscono dei servizi di assistenza domiciliare integrata e si occupa anche di continuità assistenziale, assistenza farmaceutica territoriale, poliambulatorio specialistico, ambulatorio delle cronicità e infermieristico e servizio di Medicina di Laboratorio Territoriale con punto prelievi diurno. “Questi punti – precisa Distante – se finanziati, snelliscono di molto gli accessi al Pronto Soccorso”. Le finalità dell’istituto sono di studiare un campione che in una prima fase consisterebbe in mille pazienti e al contempo di sviluppare un modello matematico da applicare successivamente. “Si stima – aggiunge Vincenzo Rizzo, vice-presidente dell’Istituto e ideatore del progetto – che grazie a Pre.Sa. si possano risparmiare circa 400.000 euro ogni mille pazienti gestiti”.

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