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Considerazioni sulla vicenda del genitore indignato – di Aldo Guglielmi

da Cosimo Saracino
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(di Aldo Guglielmi* ) – Senza entrare nel merito della vicenda,visto che alle affermazioni non vere e tendenziose del  “genitore indignato” è stata data puntuale, articolata e esaustiva smentita sia da parte dei docenti del Liceo che da parte degli studenti, vorrei solo fare alcune brevi considerazioni.

Innanzitutto sarebbe opportuno che non si desse più voce agli anonimi, perché ritengo che, alla base della nostra società della comunicazione, nella quale si sta affermando pericolosamente il principio che esiste solo chi e cosa è presente nei social, debba esserci necessariamente, anche in funzione di “contrappeso” e di garanzia, una assunzione di responsabilità personale di quanto si diffonde, perché è troppo facile raccontare una “propria verità” protetti dall’anonimato, danneggiando, a volte irreparabilmente, reputazione e immagine di chicchessia.

Non è certo questo il caso del Liceo Epifanio Ferdinando, perché non basta qualche frase isterica e gettata, così, a caso, per danneggiare la sua solida immagine, costruita nel tempo attraverso una costante presenza sul territorio, in collaborazione con tutti i soggetti istituzionali e gi enti e le associazioni, impegnato nella proposizione e condivisione di progetti e percorsi formativi ed educativi sempre più significativi ed efficaci, come il progetto GIOVANI E MEMORIA, di cui ho condiviso profondamente finalità e modalità.

Le linee strategiche tracciate dal suo dirigente e condivise dal corpo docente, orientano l’istituto non solo verso il rafforzamento  di una attività didattica per competenze, ma anche verso esperienze di ricerca e sperimentazione che stimolino i nostri studenti alla costruzione di una propria autonoma capacità critica, che li possa guidare nella lettura e interpretazione di una società sempre più complessa.

E allora ecco che la scuola diventa un luogo importante di confronto, aperto e libero, sul mondo reale, in una dialettica non condizionata da ideologismi e, per questo, non condizionante.

Nella scuola si può e si deve parlare di tutto e con tutti, perché è un luogo di educazione e non di indottrinamento; d’altra parte solo così il cosiddetto successo formativo potrà coincidere con una effettiva crescita della persona.

E l’Epifanio Ferdinando, in questi anni, ha offerto ai suoi studenti moltissime opportunità di incontro, confronto e conoscenza.   Non solo: ognuno di questi incontri è stato preparato dai docenti insieme ai propri  studenti, proprio per far sì che questi potessero partecipare attivamente e fossero messi in condizione anche di interloquire con gli ospiti.

Infine, per il futuro, vorrei invitare tutti coloro che si sentissero nuovamente indignati per qualche altra iniziativa educativa dell’istituto, a venire a parlarmene personalmente: l’Epifanio Ferdinando e il suo dirigente sono sempre aperti al dialogo e al confronto e a riconoscere e accettare le critiche fondate, ispirate a una reale volontà di miglioramento.  *Il Dirigente Scolastico

 

 

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