Home Primo Piano CONCERTO DEI “BLINDING SPHERE” OGGI NELL’ATRIO DEL CASTELLO DI MESAGNE

CONCERTO DEI “BLINDING SPHERE” OGGI NELL’ATRIO DEL CASTELLO DI MESAGNE

da Cosimo Saracino
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Un progetto che si caratterizza per un sound fresco, nuovo e persuasivo, che a tratti sembra indurre la meditazione. Si presenta così “Rituals”, disco d’esordio dei “Blinding Sphere”, il trio composto da Pietro Rosato al sax tenore, soprano, synth e tin whistle, Alessandro Lunedì alla chitarra elettrica e pedal-bass, e Giovanni Facecchia alla batteria. Il gruppo si esibirà oggi, martedì 24 agosto, alle ore 21 nell’Atrio del Castello.

Verrà presentato un repertorio in cui ogni musicista porta con sé un background musicale diverso, incentrato su una solida componente afro-occidentale e sull’improvvisazione in tutte le sue forme. Il jazz e la tradizione afro-americana si fondono in un linguaggio moderno, pronto ad esplorare nuovi territori che travalicano le etichette.  “Blinding Sphere” è il brano che apre il disco, senza dubbio il pezzo che sintetizza meglio l’anima del trio: il sassofono sinuoso caratterizzato da una melodia ben definita si sposa perfettamente con il tappeto ritmico della batteria per poi lasciare spazio ad una chitarra minimale che piano piano si accende fino ad un’esplosione che culmina in un finale denso di energia.

“Anything but friends” è un brano che contrappone momenti di grande potenza ritmica ed estro solistico ad altri in cui fuoriesce un grande senso melodico con la chitarra spesso in evidenza. “Fluss” è composto da diversi frammenti dove l’elettronica diventa fondamentale insieme al sax, che passa da una linea melodica nitida, cristallina a momenti di improvvisazione pura. “Paris days” è forse una delle composizioni più lineari di questo lavoro: il sax prima e la chitarra dopo disegnano una linea melodica sinuosa, diretta, per poi sfociare in un suono incandescente che sul finale scende di intensità verso una chiusura aggraziata. “Squiggles” è anch’esso un pezzo intenso, che alterna momenti di grande melodia ad altri decisamente più dinamici, mentre “Portrait for uncle” è forse il brano più sperimentale del disco in cui i suoni ancestrali, quasi tribali dell’inizio, libernao in un finale che lascia spazio alla potenza del rock.
L’ingresso all’evento è gratuito, l’iniziativa si svolgerà nel rispetto della normativa anti Covid vigente.

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