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Avis lancia un appello per la donazione del sangue

da Cosimo Saracino
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I numeri della pandemia consentono un timidissimo ottimismo sul fronte sanitario: immaginare la ripresa delle attività cliniche nel loro complesso non pare più un’utopia e, anche alla luce di queste considerazioni, la necessità di poter contare su scorte di sangue sufficienti diventa un imperativo categorico, nonostante l’estate e la voglia di una rinnovata libertà siano esplose e catalizzino il pensiero di moltissimi. Sedute operatorie da recuperare, nuovi accessi ai servizi ematologici e tutte le restanti attività sanitarie che hanno bisogno del farmaco più prezioso per essere svolte mettono di fronte tutta la popolazione a una priorità universale.

 

«La missione dei volontari Avis – afferma il neopresidente dell’Avis provinciale di Brindisi, Sergio Zezza – non può fermarsi davanti a niente, neanche di fronte a una pandemia. Figuriamoci se, poi, può essere l’estate a bloccare le attività dei dirigenti e dei donatori che devono sentire forte in ogni momento il significato del proprio impegno sociale e del ruolo istituzionale che hanno scelto di ricoprire».

 

Le parole del numero uno dei volontari suonano come una chiamata alle armi per tutta la variegata galassia di collaboratori che gravita attorno all’associazione brindisina. La dedizione alla causa che ha portato i volontari brindisini a essere una delle poche realtà operanti nel settore sul territorio nazionale a registrare un incremento delle sacche raccolte anche durante le fasi più dure della pandemia è un buon viatico per le difficili settimane che ci troviamo davanti ma da sola non è sufficiente: la bella stagione rappresenta da sempre il periodo più complicato dell’anno per la difficoltà di garantire le scorte di sangue necessarie ai servizi sanitari per la cura dei tanti che hanno bisogno ma il lavoro programmato per i mesi più caldi aiuterà a superare ancora una volta tutti gli ostacoli, quelli previsti e quelli imprevisti.

 

«La contrazione delle donazioni nel periodo estivo – prosegue Zezza – è un dato di fatto consolidato ma non deve rappresentare un alibi. Il Centro trasfusionale dell’ospedale Perrino ha già lanciato più di un allarme e le previsioni per le settimane a venire non sono buone. Chi ha bisogno di sangue non può aspettare: l’associazione è impegnata nella continua ricerca di nuovi donatori e nella fidelizzazione di quelli già conosciuti per incrementare le entrate ematiche al Simt (Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale, ndr) ma sono la responsabilità e il senso del dovere di ognuno a fare la differenza».

 

Il bisogno di sentirsi finalmente liberi non prenda il posto dei bisogni del prossimo, specie alla luce di quello che è successo nell’ultimo anno e mezzo.

 

«Donare il sangue è un dovere che ognuno di noi ha, sempre: tra non molto riapriranno a pieno regime le sale operatorie, ci auguriamo, e saranno recuperati un numero consistente di interventi per i quali servirà del sangue. Questo è un esempio ma se ne potrebbero fare mille altri: il sangue non è utile, è indispensabile. Adesso più che mai».

 

Con queste premesse è facile intuire che le attività estive dell’Avis non saranno meno intense di quelle svolte nel resto dell’anno: in collaborazione col centro trasfusionale diretto da Antonella Miccoli, si sta definendo il programma delle raccolte nelle località costiere e turistiche con l’impiego delle autoemoteche dell’associazione e dell’Asl.

 

«Saremo presenti dappertutto per coinvolgere quanta più gente possibile. Gli appelli che lanciamo come associazione di volontariato partono dagli stimoli che ci arrivano dal Simt che sta cercando anche di sollecitare le istituzioni a fare la propria parte in sensibilizzazione e rappresentanza: noi andiamo oltre, chiedendo ai personaggi pubblici protagonisti della vita sociale, politica e produttiva del territorio di svolgere un ruolo proattivo e di contribuire alla causa in prima persona».

 

L’estate può essere felice e spensierata per alcuni e un incubo per gli altri: c’è chi non vede l’ora di lasciarsi tutto alle spalle con un tuffo nel nostro bellissimo mare e chi, purtroppo, può trovarsi anche in pericolo di vita se quella sacca di sangue non si trova o arriva in ritardo.

 

Trovare un equilibrio si può: la donazione non è un impegno che costa fatica o che porta via troppo tempo. Posticipare di una mezzoretta l’arrivo in spiaggia non fa scappare via il mare o gli amici ma potrebbe essere un gesto rivoluzionario, nel vero senso della parola, per qualcuno che è in pericolo di vita.

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