Home Dal Territorio Associazioni animaliste: “Perchè cambiare la Legge Regionale?”

Associazioni animaliste: “Perchè cambiare la Legge Regionale?”

da Cosimo Saracino
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cani-randagi-tarantoSi è svolta in data 27 Luglio 2017 presso la sede della REGIONE PUGLIA, un incontro informale tra la sottocommissione al randagismo, composta dal presidente Paolo Pellegrino ed i consiglieri regionali Marco Galante, Gianluca Bozzetti, e Cosimo Borracino, ed i coordinamenti delle Associazioni Animaliste dell’intero territorio regionale. L’incontro sollecitato dalle Associazioni e da alcuni consiglieri regionali è stato programmato con l’intenzione di esporre nel dettaglio le riflessioni, preoccupazioni e si puo ben dire il diniego in merito alle proposte di modifica presentate in Regione sulla L.R 12/95 in materia di tutela e benessere degli animali da affezione. Per tale legge, ed è un caso davvero raro, sono state presentate ben quattro proposte, (due dal PD, una dal M5S ed un’altra dalla Giunta regionale).

Il lavoro della sottocommissione risulta tuttavia già avviato per poi concludersi con la redazione di un testo unico da approvare in Consiglio. NOI ASSOCIAZIONI ANIMALISTE abbiamo piu’ volte spiegato che non avvertiamo la necessità né l’urgenza di modificare una Legge Regionale, i cui obiettivi ovvero la tutela ed il benessere degli animali da affezione, sono ben definiti ed efficaci in quanto volti a debellare il fenomeno del randagismo definendo altresì le linee di prevenzione dello stesso. Legge che non ha avuto purtroppo riscontro perche di fatto non è stata applicata nella sua interezza e che pertanto ha visto inadempienti gli organi istituzionali coinvolti, in primis i Comuni. Quindi ci chiediamo ma perchè mai tale volontà caparbia di modificare una legge che non è stata rispettata ed applicata e che di conseguenza non avuto possibilità di dimostrare la sua validità ed efficacia sul territorio?

Pertanto siamo tutti coesi nel sostenere che ci si deve solo attenere a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 285 del 2016 che dispone di far partecipare anche i soggetti PRIVATI ai bandi di gara per la gestione dei canili sanitari (strutture di prima accoglienza dei cani accalappiati sul territorio). Siamo contro pertanto ad ogni proposta di modifica che va oltre tale contenuto e che addirittura consentirebbero ai PRIVATI di costruire NUOVI canili rifugio e/o gestire quelli già esistenti. Come si può pensare di debellare il fenomeno del randagismo, chiudendo i cani in nuovi canili, e non, invece, andare alla fonte del problema e quindi provvedere alla sterilizzazione? Come si può pensare che questa possa essere una necessità ed una scelta conveniente per il territorio della Regione quando già paga ben 27 MILIONI di EURO per mantenere i cani presenti nei canili del territorio?

Con tali proposte non si fa altro che aumentare la spesa pubblica, con l’aggravante che i cani non usciranno mai dai canili perchè per il privato rappresentano una quota di utile giornaliera ed il suo obiettivo in quanto imprenditore è il perseguimento di un profitto. In particole nelle proposte avanzate dal consigliere Pellegrino e Romano del PD fanno intendere chiaramente che non c’è nessun volere preciso a risolvere il problema del randagismo nella Regione Puglia, difatti in nessuna loro proposta si parla di prevenzione del fenomeno randagismo che invece risulta essere l’unica via per ridurre l’entrata dei cani in canile, prospettando un futuro in cui i canili possano finalmente scomparire.

La prevenzione si attua, come gia’ cita la Legge Regionale che si intende modificare, con:

MICROCHIP

STERILIZZAZIONE

CAMPAGNE DI ADOZIONE DEI CANI DEI CANILI

CONTROLLI SISTEMATICI E COSTANTI DA PARTE DEGLI ORGANI COMPETENTI

a cui noi aggiungiamo SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE DEI CITTADINI IN PARTICOLARE DEI BAMBINI Da quello che abbiamo ascoltato, il presidente Pellegrino si è ben espresso circa il suo voler mantenere la sua proposta di legge non volendo rettificare nessun punto. Consapevole che il problema del randagismo sarà ancora una volta VOLUTAMENTE non risolto. Ricordiamo che i tavoli di confronto con gli addetti ai lavori possono svolgere un ruolo fondamentale nella risoluzione dei problemi del territorio, che spessissimo non vengono risolti per incapacità di chi legifera o per perseguire solo interessi privati che nulla hanno a che vedere con il ruolo che gli è stato affidato dai cittadini.

Invitiamo il Presidente Pellegrino a fare invece tesoro dell’incontro con le associazioni per meglio redigere un testo o ancora meglio attenersi semplicemente alla sentenza della Corte Costituzionale di cui tutti dobbiamo prendere atto.

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