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Ancora problemi per la frequenza a scuola dei bambini con Autismo

da Cosimo Saracino
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Ad un mese dall’inizio dell’anno scolastico 2018/19 i genitori 
dell’Associazione “Il Bene che ti Voglio” di Brindisi, che raggruppa anche 
tante famiglie della provincia, impegnati da diversi anni nella 
sensibilizzazione sulle problematiche connesse all’Autismo, lamentano 
una falla nel sistema del mondo scuola e continui rimbalzi di competenze. Puntualmente all’inizio dell’anno scolastico si ripresentano 
inadempienze gravi che rendono la frequenza dei bambini e dei ragazzi 
impossibile, a singhiozzo o a tempo limitato.

L’iscrizione del proprio figlio a scuola per una famiglia è considerata 
“la  presa in carico globale” sia sul piano didattico che di chi deve 
soddisfare i bisogni primari. Questo non accade in quanto la realtà è 
differente, il personale della scuola non è qualificato e in numero 
limitato rispetto al fabbisogno, nonostante la scuola abbia il supporto 
fornito dai Comuni attraverso gli educatori, ci si trova con dei bisogni 
primari insoddisfatti. Tutto ciò viola i diritti e la serenità dei 
bambini e delle famiglie e pur si parla tanto di inclusione sociale, 
nonostante la presenza di Leggi specifiche per l’Autismo. 

Sono quindi leggi astratte ??? Oppure non si è in grado di applicarle e 
farle rispettare?  Ogni inizio di anno scolastico ci si trova di fronte alla mancata nomina di personale docente per il sostegno, educatori e oss costringendo così i bambini ad iniziare in ritardo l’anno scolastico con i loro compagni. Disagi anche per i genitori che devono rimanere a scuola per coprire il vuoto lasciato da queste figure. A tutto questo si aggiunge anche la mancata formazione dei docenti di sostegno riguardo la Sindrome 
dell’Autismo.

Avendo l’educatore un ruolo di collaborazione con docenti di sostegno e di classe anche finalizzate all’inclusione sociale all’interno del gruppo classe, i ritardi delle nomine o le riduzioni delle ore  assegnate, causa disorganizzazione all’interno della classe stessa, mancata integrazione e coinvolgimento dell’alunno nella attività scolastiche. La scuola oggi non è preparata ad accogliere i bambini disabili nello specifico  quelli con disturbi dello spettro autistico. Si parla tanto di inclusione sociale e rispetto dei diritti  ma siamo molto lontani dalla realtà. Non vogliamo puntare il dito verso questo o quell’ organo istituzionale, ma semplicemente ‘’denunciare” una situazione che si ripresenta ogni anno a discapito dei bambini. Quello 
che chiediamo è collaborazione per trovare una soluzione ai problemi 
elencati e un po’ più di impegno da parte di tutti.

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