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Sposarsi fuori dalla Casa Comunale? Adesso si può

da Cosimo Saracino
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Vuoi organizzare il tuo matrimonio di rito civile fuori dalla Casa Comunale? A Mesagne adesso si può. E sì, perchè fino a questo momento non era consentito dichiarare il proprio consenso al matrimonio fuori dalla casa comunale. Adesso con la delibera di Giunta n° 12 del 22 gennaio, l’Amministrazione comunale ha deliberato di autorizzare la celebrazione del matrimonio anche nelle strutture ricettive, ristoranti e aziende del posto purché abbiano stipulato in precedenza un apposito contratto di comodato d’uso gratuito.

Quindi, da questo momento in poi, basta con i matrimoni celebrati nell’auditorium del Castello o nella fredda stanza del Sindaco. I futuri sposi possono chiedere di firmare i registri comunali anche in qualche bella struttura ricettiva della città, in qualche ristorante rinomato o semplicemente in campagna in mezzo agli ulivi.

Tra le condizioni previste nella delibera c’e quella: “Di avviare la procedura per il riconoscimento di uno o più spazi presso strutture private, da destinare permanentemente alla celebrazione di matrimoni civili, attraverso la stipula di apposito Contratto di Comodato d’uso Gratuito alle condizioni riportate nello schema allegato al presente atto e comunque di seguito indicate: Il richiedente deve consentire la disponibilità giuridica, a priori, anche a comodato gratuito, di un locale idoneo alla celebrazione del Matrimonio davanti all’Ufficiale di stato civile di questo Comune; La richiesta presentata all’inizio di ogni anno, valevole per almeno tre anni, è sottoposta ad approvazione della Giunta Municipale; Il locale dovrà essere decoroso e adeguato alla finalità pubblica/istituzionale; Il locale verrà concesso in comodato gratuito al Comune di Mesagne per anni tre rinnovabili previo accordo tra le parti; Il comodante dovrà impegnarsi a promuovere turisticamente il Comune di Mesagne mediante alcune azioni quali la distribuzione di locandine inerenti eventi istituzionali sul territorio”.

Ma non c’è solo questo. Per chi vuole un matrimonio civile da sogno nel posto che più desidera deve sborsare qualche euro  in più. Infatti, la delibera sottolinea chiaramente che: “La tariffazione costituisca rimborso quantomeno del costo del personale necessario per l’espletamento del servizio in orario feriale o festivo stabilendo la somma di € 300,00”. Sperando sempre che, come purtroppo è accaduto qualche anno fa, qualcuno non dimentichi l’appuntamento. Ma questa è un’altra storia.

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2 commenti

Minopasimeni venerdì, 29 Gennaio 2016 - 19:42

E se a celebrare è un terzo, non dipendere comunale, il compenso di €300 a chi va?

Minopasimeni venerdì, 29 Gennaio 2016 - 19:43

* dipendente

Commenti chiusi.

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