Home dal Comune Pasticcio TARI, al Comune arrivano le richieste di rimborso e nel 2018 probabile stangata

Pasticcio TARI, al Comune arrivano le richieste di rimborso e nel 2018 probabile stangata

da Cosimo Saracino
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Mentre alcune famiglie mesagnesi stanno ricevendo in questi giorni Avvisi di accertamento per omessa dichiarazione TARSU relativa al 2012 (Sic!), a Palazzo di Città regna ancora sovrana la confusione rispetto all’eventuale rimborso della quota variabile per la TARI dal 2014 al 2017. All’ufficio tributi a primo piano del Municipio stanno arrivando le richieste di rimborso a firma di quegli utenti che hanno pagato la tassa ed hanno verificato la presenza della quota variabile applicata alle pertinenze. Gli impiegati al momento avrebbero smistato circa 500 pratiche relative agli anni 2014 -2015 – 2016 – 2017. I mesagnesi, che hanno versato diligentemente il tributo per la raccolta dei rifiuti, hanno fatto richiesta di rimborso per circa 80mila euro. Non tantissimo, per la verità. Ma quali sono i programmi per la tassazione futura? E come si regolerà il comune riguardo ai rimborsi?

Stare dietro a tutti i ragionamenti tra la stanza del Sindaco e quella dell’ufficio riscossioni è davvero una impresa da geni. Per dirla tutta i Comuni in questo momento sono stati lasciati completamente da soli di fronte a questa problematica scoppiata dopo l’interpellanza del deputato pugliese al Ministero dell’Economia. La nostra città in questo frastuono è diventata punto di riferimento anche dei paesi vicini che aspettano le mosse del sindaco Molfetta per capire come comportarsi di conseguenza. San Vito, Cellino, Oria e altre amministrazioni comunali stanno attendendo le decisioni della maggioranza mesagnese per dare indicazioni ai propri cittadini. Noi, per quello che è possibile, cerchiamo di sintetizzare le informazioni che abbiamo ricevuto per dare un servizio utile ai nostri lettori:

  1. Occorre quanto prima fare richiesta di rimborso (se però ci sono le condizioni riferite alle pertinenze e se la tassa è stata pagata). Senza la richiesta, al momento, sembrerebbe che gli uffici non calcoleranno quanto dovranno rimborsare al singolo utente.
  2. Il Comune aspetterà almeno 60 giorni prima di rispondere alle richieste di rimborso, se non addirittura 90 scaduti i quali si potrà andare in Commissione Tributaria.
  3. Non ci potrà essere nessuna forma di compensazione con la TARI 2018
  4. Il Comune definirà nei prossimi giorni il significato di “pertinenza” inserendo alcune limitazioni nel nuovo Regolamento Comunale per la TARI.
  5. Dovendo spalmare il recupero dei costi per la raccolta dei rifiuti evitando di applicare la parte variabile sulle pertinenze, chi non ha un garage – ad esempio – sarà costretto a pagare di più rispetto al 2017

 

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