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La vendita di una masseria di Mesagne in una pergamena del 1579 rinvenuta ad Ostuni

da Cosimo Saracino
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IMG_20180423_183137Ostuni. Svelato il contenuto della pergamena del 1579, rinvenuta durante i lavori di catalogazione e restauro dei 241 volumi appartenenti al fondo antico della Biblioteca comunale “Francesco Trinchera senior”
 
Il misterioso contenuto dell’antica pergamena che fungeva da copertina a un libro dell’800, inserito nei 241 volumi catalogati e restaurati di recente, è stato svelato durante il convegno “I Tesori della Biblioteca F. Trinchera senior”, tenutosi in occasione della XXII Giornata Mondiale del Libro, nel pomeriggio di lunedì scorso, 23 aprile. Il complesso lavoro di ricerca e traduzione, condotto brillantemente dalla Direttrice del tempio della lettura ostunese, è stato minuziosamente spiegato a un pubblico affascinato e attento.
 
A introdurre i lavori del convegno, l’assessore Antonella Palmisano, responsabile della struttura e avvocato, capace quindi di introdurre con dovizia di particolari giuridici il lungo e complicato percorso che ha condotto alla comprensione di un particolare atto di vendita, risalente appunto al 1579. Alla presenza del Sindaco Gianfranco Coppola, che ha ampiamente elogiato il prezioso lavoro svolto, e del Dirigente Giovanni Quartulli, la Direttrice Garziano ha tenuto un’appassionante relazione sul contenuto di quello che si è rivelato sin da subito un atto notarile. 
 
«La pergamena inedita rinvenuta nel Fondo Antico della Biblioteca di Ostuni – ha spiegato Francesca Garziano – contiene una transazione creditizia datata Lecce 1579. Il negozio giuridico rientra nella categoria dei cosiddetti asientos, ovvero dei mutui, o meglio dei rimborsi rateizzati. Giacomo Antonio Granafei di Brindisi a fronte di una situazione debitoria vende ai Riglietta di Lecce le rendite che ricavava da una sua masseria sita nel territorio di Mesagne, nel vicinato di San Cosmo. 
 
Le rendite acquistate dai Riglietta ammontano a 730 ducati – continua la direttrice Garziano – che verranno versati dal Granafei in tre rate quadrimestrali. Inoltre, l’acquisizione delle rendite avviene a fronte di una vendita concreta: i Riglietta versano 100 ducati in contanti a Giacomo Antonio Granafei che servono a trasformare il negozio giuridico in una vendita di censi eludendo così il rischio di incorrere nell’accusa di usura. Se si fosse riferito esplicitamente circa il mutuo, la rateizzazione e gli interessi, il negozio giuridico, stando alle disposizioni del tempo, sarebbe stato considerato illecito. 
 
Il documento, nonostante i tentativi di configurarlo come una vendita di censi, contiene tutti gli elementi distintivi dell’asientos, del mutuo con ipoteca. Si pensi che il debitore Granafei è costretto a versare 9 ducati annui per poter detenere l’usufrutto della sua masseria, concedendo ai Riglietta le rendite ma non la proprietà materiale del bene, questo canone di locazione, questo censo costituisce a tutti gli effetti il tasso di interesse sul credito. Altro elemento significativo è il 9 percento sulla vendita spettante ad Antonio Albricci marchese di Salice e Mesagne. Questo dato conferma la posizione debitoria di Mesagne nei confronti della città di Lecce – conclude la Garziano – i cui interessi sono debitamente rappresentati dall’Albricci e dalla percentuale imposta sulla transazione creditizia».
 
A margine della relazione, sono intervenute due donne vicine al lavoro di ricerca e animazione culturale che la Direttrice Garziano sta conducendo in maniera egregia. Katiuscia di Rocco, direttrice della Biblioteca arcivescovile di Brindisi “A. De Leo”, che ha supportato una parte della ricerca con lo studio della toponomastica della città di Mesagne, e Teresa Legrottaglie, direttrice della Biblioteca diocesana di Ostuni “A. Ferrigno”, hanno encomiato la fervida passione di Francesca Garziano e la sensibilità dell’amministrazione comunale, che ha permesso concretamente che l’avvio di una importante rinascita per la struttura bibliotecaria ostunese. Articolo e foto sono di Brindisisera.it
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